Matteo Salvini è come la Barbie

Il ministro dell'Interno, come la famosa bambola, cambia divisa a seconda dell'occasione. Ma i vigili del fuoco hanno deciso di denunciarlo

David Allegranti

Roma. Un tempo c’era la Barbie (che peraltro proprio nel 2019 compie 60 anni). Adesso c’è Salvini. Salvini poliziotto, Salvini vigile del fuoco. Solo che certe volte qualcuno nel suo piccolo s’arrabbia. Oggi la sigla sindacale Usb dei Vigili del Fuoco ha denunciato per via amministrativa Matteo Salvini per “porto abusivo di divisa”. In effetti non è ben chiaro perché il titolare del ministero dell’Interno debba andare in giro a farsi selfie con la divisa, non essendo lui un poliziotto né un militare. Peraltro, l’articolo 498 del codice penale dice che chiunque porti abusivamente “in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, ovvero indossa abusivamente in pubblico l’abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinquantaquattro euro a novecentoventinove euro”.

 

Ma tutto pare essere consentito a Salvini, che in sostanza risponde: me ne frego, non so se ben mi spiego. “Sono orgoglioso di aver ricevuto in dono in questi mesi giacche, magliette, cappellini e distintivi dei Vigili del Fuoco e di tutte le Forze dell’Ordine, doni che ripago con il mio lavoro quotidiano, con il rispetto e con provvedimenti concreti, come il piano di assunzioni straordinarie di 8.000 uomini e donne in divisa nei prossimi mesi”, ha detto. “Indosso con orgoglio questi regali, per dimostrare la gratitudine mia e di tutti gli Italiani per il lavoro quotidiano delle Forze dell’Ordine, e continuerò a farlo”. Cosa non si fa per un pugno di voti. 

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.