Che fine ha fatto lo Spazzacorrotti?
Approvato in tutta fretta lo scorso 18 dicembre alla Camera, dopo tre settimane, non è ancora stato promulgato
Tre letture, un voto di fiducia e tante polemiche. Alla fine la festa, davanti a Montecitorio, con i soliti cartelli e il solito Luigi Di Maio che, entusiasta, ripeteva il solito refrain: “È una giornata storica”. Perché il cosiddetto “spazzacorrotti”, con la riforma della prescrizione e il Daspo per i corrotti, è pure sempre uno dei provvedimenti bandiera del Movimento 5 stelle. E, soprattutto, come spiegava a dicembre lo stesso ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la “prescrizione” è una “vera e propria emergenza”.
Da qui la decisione di accelerarne l'approvazione con il voto di fiducia al Senato, il 13 dicembre, e subito dopo, il 18, l'esame lampo, e il via libera definitivo della Camera.
Peccato che, come testimonia il sito ufficiale del Parlamento, lo Spazzacorrotti nonostante i festeggiamenti e dopo tre settimane (22 giorni per la precisione) non sia ancora stato promulgato. Del disegno di legge che introduce nell’ordinamento italiano la figura dell’“agente provocatore” e che prevede il congelamento della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, si sono praticamente perse le tracce. Nessuna firma del Quirinale, ergo nessuna pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Cosa sarà mai successo? Forse è solo un problema di ferie. Le tre settimane, infatti, sono coincise con le vacanze di Natale e Capodanno. Forse, come spiegava Ermes Antonucci sul Foglio, il Colle ha qualche dubbio sui possibili profili di incostituzionalità di alcune misure contenute nel testo. Per fare un confronto, tralasciando le proposte di legge di conversione dei decreti e quelle di ratifica dei trattati (che avendo una scadenza sono subito pubblicate in Gazzetta dopo l'approvazione finale) gli altri disegni di legge approvati fino a ora dal Parlamento (vedi elenco sotto), in media, sono stati pubblicati dopo circa 15 giorni dal voto definitivo.