Toh, chi si rivede: torna la Rosa nel Pugno (con Riccardo Nencini)
Sabato a Firenze il segretario del Partito Socialista Italiano ha organizzato un primo incontro nazionale per presentare gli “Stati Uniti d’Europa, verso la Rosa nel Pugno”
Roma. “L’idea di una larga coalizione europeista che faccia proprio l’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa i socialisti l’hanno lanciata fino dal maggio scorso. In un frangente così delicato per le sorti dell’Italia e dell’Europa, unire le forze in un nuovo progetto è la strada maestra”, dice Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista Italiano, che per domani a Firenze ha organizzato un primo incontro nazionale per presentare gli “Stati Uniti d’Europa, verso la Rosa nel Pugno”.
“Ci saranno socialisti, radicali, repubblicani, ex Forza Italia, qualche sindaco civico”, dice al Foglio. Degli gli ex di Forza Italia saranno presenti, per esempio, Fabrizio Cicchitto e Sergio Pizzolante, poi passati a Ncd. “E’ un cantiere aperto, per piantare una bandiera laico-cattolica ma profondamente europeista e riformista per le prossime scadenze elettorali e per rifondare la sinistra italiana”. Nencini ricorda appunto di essere fra coloro che l’anno scorso lanciarono “l’idea di una coalizione europeista italiana che tenesse insieme i tanti riformisti presenti nel nostro paese, dal Pd al mondo socialista e ambientalista radicale. Calenda, dieci giorni dopo la nostra proposta, la rilanciò parlando di fronte europeista. Ora io spero che queste due strade possano intrecciarsi. D’altronde sono due proposte che nascono dalla stessa preoccupazione. Superata questa fase di governo, d’altronde, non ci sarà un ritorno al passato. Il rischio è che ci si trovi infatti di fronte a una soluzione bonapartista”.
A sinistra, dice, Nencini, “non c’è più nulla, c’è un deserto. Il congresso del Pd non risolverà i problemi della sinistra italiana, quindi bisogna cominciare a pensare a qualcosa di diverso”. Ma l’obiettivo qual è, costruire un partito nuovo? “A oggi è un cantiere che ha come obiettivo le prossime scadenze elettorali e che guarda con attenzione al fronte europeista al quale sta lavorando Calenda”.
La situazione è seria, dice Nencini. “C’è un’opposizione ma non c’è ancora un’alternativa credibile. Per crearla devi avere un’idea precisa di Europa che vuoi costruire. Per questo noi parliamo di Stati Uniti d’Europa. Significa politica estera comune, politica fiscale comune, rilanciare gli Eurobond con investimenti finanziati anche attraverso nuovi fondi comunitari. E, quarto punto, adesso che tramonta l’astro della Merkel e c’è una difficoltà palese della Francia di Macron, dobbiamo tornare a un’idea di Europa dei pionieri, mettendo l’Italia al centro e ripensando il trattato di Maastricht. Lì dentro gli strumenti per una lettura più avanzata della crisi europea non ci sono”. Altri punti, più specifici, saranno poi presentati sabato. Più avanti si svolgeranno anche altre iniziative.
Insomma, c’è fermento tra gli europeisti.
Oggi a Milano, inizierà il congresso di +Europa per l’elezione del segretario e dell’assemblea. Tra gli interventi previsti, quelli di Beppe Sala e Carlo Calenda, che giusto ieri ha proposto di portare ai gazebo delle primarie del Pd il manifesto Siamo Europei. “Mobilitiamoci non solo per votare il segretario ma anche per una proposta unitaria per le europee”, ha detto Calenda. Chissà quindi se le strade di Nencini e quelle dell’ex ministro a un certo punto si incontreranno per davvero.