Un altro popolo del sì

Flash mob del comitato per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze. Un nuovo fronte per il partito “no grandi opere”

Roma. Oggi la conferenza dei servizi potrebbe sbloccare la nuova pista dell’aeroporto di Firenze, questione di cui si discute da decenni. Nel frattempo, le categorie economiche continuano a farsi sentire. Ieri a Firenze, un centinaio di persone tra rappresentanti di categorie, istituzioni e imprese hanno partecipato al flash mob organizzato dal comitato “Sì aeroporto” presieduto dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi. Realizzare la nuova pista dell’aeroporto a Firenze è “un fatto di civiltà, non è soltanto una necessità economica, non è soltanto una necessità logistica, ma sappiamo bene che le infrastrutture servono a collegare la periferia ai centri, sono il segno di un paese inclusivo, che vuole aprirsi al mondo, che esporta”, ha detto Antonella Mansi, vicepresidente nazionale di Confindustria. “Confidiamo che ci possa essere un ripensamento perché l’aeroporto di Firenze” è “essenziale, come tante altre strutture e infrastrutture del territorio. Il governo per noi è uno, quindi risponde in tutte le sue componenti delle scelte che fa”.

 

Durante il flash mob, sulla facciata del Palaffari, sono stati appesi due enormi striscioni con scritto “Sì aeroporto”. Oggi, appunto, ci potrebbe essere l’ultimo via libera della conferenza dei servizi che si riunirà a Roma. “Tutte le caratteristiche tecniche ci dicono che dovrebbe andare bene”, ha detto Bassilichi, ma in caso di risposta negativa la “nostra paura” è che “si tratti di una strumentalizzazione politica”. Per Bassilichi, “voler ricondurre tutto all’élite” che vorrebbe la nuova pista dell’aeroporto per interessi personali “è una stupidaggine incredibile”, lo scalo “assorbe un terzo della disoccupazione dell’area metropolitana fiorentina per effetto diretto e indiretto”. La richiesta di una infrastruttura come la nuova pista dell'aeroporto di Firenze, ha aggiunto il sindaco di Firenze Dario Nardella, “è una richiesta che viene da tutta la comunità, non solo fiorentina, ma di un pezzo rilevantissimo della Toscana. Credo che la politica debba smettere di usare le infrastrutture per fare campagna elettorale, perché ci rimettono solo i cittadini”.

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