Viva l'Italia che va veloce
Tanti Sì al manifesto del Foglio per la Tav e per la crescita, contro l’oscurantismo sovranista
Essere contro le grandi opere significa essere a favore della decrescita. Significa non fare di tutto per trasformare il futuro in un luogo di grande opportunità. Il futuro dell’Italia nel mondo, la sua idea di Europa, di sviluppo, di crescita, di lavoro, di industria, di economia dipende anche dall’Alta velocità. Chiudersi non vuol dire proteggersi, vuol dire isolarsi, vuol dire fuggire dal mondo, vuol dire combattere contro la realtà. E’ il momento di un manifesto per la crescita, di un manifesto per la Tav, di un manifesto contro i professionisti del no. Un manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi. Per firmarlo, se volete, scrivete qui: [email protected].
Al direttore - Con la presente sottoscrivo l’appello del direttore Claudio Cerasa pubblicato questa mattina sul Foglio. Cordialmente,
Mariastella Gelmini
Al direttore - Firmo volentieri.
Mercedes Bresso
Parlamentare europea
Al direttore - Buonasera, con la presente vorrei sottoscrivere il manifesto pro Tav promosso dal direttore Cerasa e dalla vostra redazione.
on. Annagrazia Calabria
Al direttore - Sono Giuseppe Vitolo, studente universitario. Accolgo con entusiasmo la proposta del direttore Cerasa di scrivere un manifesto per la crescita dell’Italia e contro la decrescita, per la Tav, per il futuro e il progresso e, aggiungerei, per la cultura, la competenza e le conoscenze contro l’ignoranza, l’incompetenza e la superficialità. Quindi per tutto ciò firmo volentieri questo manifesto. Grazie.
Giuseppe Vitolo
Al direttore - Perché ci piace così tanto viaggiare? Perché il movimento è libertà. Viaggiare non è obbedire ma tentare di capire. Dovremmo celebrare il viaggio come azione democratica. Perché la libertà si conquista spostandosi, non a caso la reclusione è una pena. La politica, che è il modo per organizzare la vita, non può condannare il movimento. Oggi si può vivere a Napoli e lavorare a Roma. Fare shopping a Milano e vedere gli Uffizi nella stessa giornata. Ma per vedere il museo della Magna Grecia di Reggio Calabria ci vogliono due giorni da Napoli: com’è poca la vita passata a coprire i costi piuttosto che scoprire i benefici.
Giovanni Negri
Al direttore - Condivido appieno l’analisi del contesto culturale indotto dall’attuale governo. Finalmente viene esplicitata, salvo errori non ne avevo sinora trovato traccia sulla stampa. Sottoscrivo il manifesto!
Patrizia Mozzetta
Al direttore - Sottoscrivo il T.A.V.: Testo Anti Vaffa.
Luca Proietti Scorsoni
Al direttore - Firmo per i miei figli per un’Italia parte dell’Europa, grazie.
Giorgio Caim
Al direttore - Sì alla Tav.
Giorgio Fiorese
Al direttore - Sottoscrivo la vostra iniziativa e vi ringrazio per la lucida difesa dell’Italia che vuole crescere.
Mauro Taiuti
Al direttore - Condivido integralmente.
Franco Taddio
Al direttore - Aderisco al manifesto “Viva l’Italia veloce”, per la crescita, per la Tav, contro i professionisti del no.
Luigi Gastoldi
Al direttore - E’ il momento di un manifesto per la crescita, di un manifesto per la Tav, di un manifesto contro i professionisti del no. Un manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi.
Edoardo Ceretti
Al direttore - Per un’Italia a misura delle nostre eccellenze che vada di pari passo con il progresso, firmo il manifesto. Il Foglio è unico anche per questo.
Niccolò Murgia
Al direttore - Firmo il manifesto #vivalitaliaveloce perché:
1. Gli accordi internazionali si rispettano
2. Un’Italia isolata è un’Italia più povera, non più protetta.
3. Il futuro non è un incubo, è un’opportunità.
4. Un governo che indossa le lenti della paura invece che quelle della speranza è ladro di orizzonti.
- Analisi costi-benefici: cronaca di un verdetto annunciato: vergognoso: limitante proporzionalmente a quanto limitato.
- L’esito dell’analisi è l’ennesimo atto politico di un governo eurofobico che condanna il paese all’asfissia diplomatica e all’isolamento.
- Una diarchia tutto dire e tutto fare che annulla nei fatti la collegialità di un consiglio dei ministri non è un governo degno di rappresentare una repubblica democratica nel mondo.
Orietta Salemi, Consigliere regionale Veneto
Al direttore - Caro Foglio, grazie per il lancio di oggi. Ineccepibile il pezzo del direttore di questa mattina. Basta con questo schifo che ci sta isolando dal mondo, non più solo dall’Europa. Firmiamo convintamente il manifesto o meglio i manifesti.
P.S. quando i dissennati pentiti di aver votato Cinque stelle cominceranno a chiedere scusa al paese?
Luigi Locatelli, Serena Purarelli
Al direttore - Sono il segretario generale della Fismic Confsal, siamo tra le organizzazioni che a Torino hanno costituito il Comitato Sì Tav e promosso la manifestazione del 10 novembre e la successiva. Aderisco volentieri al vostro manifesto.
Roberto Di Maulo
Al direttore - “Il futuro dell’Italia nel mondo, la sua idea di Europa, di sviluppo, di crescita, di lavoro, di industria, di economia dipende anche dall’Alta velocità”. Concordo in pieno!
Lorenzo Diana
Al direttore - Aderisco all’appello manifesto pro Tav, contro No Tav.
Maria Costa
Al direttore - Vorrei firmare il manifesto in favore dell’Alta velocità, redatto secondo le linee contenute nel suo articolo “I costi senza benefici del governo No Tav”.
Alberto Mura
Al direttore - E’ ora di dire basta. Non possiamo resistere a lungo a questa improvvisazione. Rischiamo molto. TROPPO.
Franco Menci
Al direttore - Aderisco alla petizione con favore del Tav e grandi opere.
Cataldo Cappelli
Al direttore - Aderisco al manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi. “L’Italia per non diventare un insieme di città e distretti industriali in declino lento ma irreversibile ha la necessità assoluta non di isolarsi ma di aprirsi ancora di più all’Europa”.
Andrea Gaddi
Al direttore - Mi dichiaro completamente d’accordo con le affermazioni e le considerazioni contenute nell’articolo “I costi senza benefici del governo No Tav” a firma Claudio Cerasa.
Gian Luigi Massucco
Al direttore - Condivido pienamente.
Giuseppe Bonardi
Al direttore - Un sì convinto per il manifesto della crescita. Un sì per lo sviluppo e per il futuro dei nostri figli.
Luca Ronzoni
Al direttore - Mio padre è stato un ferroviere, Capotreno per la precisione, orgoglioso di esserlo, fino alla vanteria. Ai suoi tempi, fine anni Settanta del secolo scorso, l’Alta velocità era solo ai primi passi, ops, prime traversine in cemento armato. Esisteva solo un primo tratto di linea ad Alta velocità: Roma Termini-Città della Pieve (Umbria), ma mio padre me ne parlava già come un entusiasmante e desiderabile futuro per i figli e nipoti suoi e di tante famiglie italiane. Alta velocità tecnica, comunicativa, oserei dire esistenziale. Firmo per me e anche, ne sono certo, per mio padre che non c’è più.
Alberto Bianchi
Al direttore - Sì al Tav.
Nicola Amico
Al direttore - Sottoscrivo totalmente il suo appello/manifesto. Da sempre le vie di comunicazione hanno portato crescita culturale ed economica. Basti pensare alle vie del sale, della seta e dei navigli milanesi…
Gabriele Zaniboni
Al direttore - Condivido e aderisco. Dobbiamo trovare le ragioni che uniscono tutti quelli che credono nel futuro.
Franco Chiaramonte
Al direttore - Aderisco al vostro manifesto Sì Tav. Grazie per esserci sempre e in prima linea.
Michele Montella
Al direttore - Viva l’Italia che crede nel lavoro, nelle grandi opere, negli investimenti, nella crescita, nel futuro. Sottoscrivo il manifesto contro chi ha scelto di uccidere il futuro dei nostri figli per uno zero virgola in più nei sondaggi.
Roberto Garibotti
Al direttore - Aderisco senz’altro all’appello di Claudio Cerasa sul Foglio.
Anna Lo Bianco
Al direttore - L’analisi costi/guadagni (i benefici non sono lì contemplati) non mi interessa. Voglio un’Europa collegata, al suo interno e con il resto del mondo. Voglio che i miei figli e i miei nipoti combattano all’interno della globalizzazione e non che si trovino circondati e assediati dall’universo mondo.
Domenico Crescente
Al direttore - Complimenti vivissimi per l’articolo di Cerasa che seguo con molta attenzione. Sono contenta di aver potuto leggere l’intero articolo. Altri tipi di visualizzazione, per il momento, non posso permettermeli. Spero che questo incubo di governo “fascista” finisca al più presto. Ha fatto bene a sottolineare il ruolo di complice della Lega: infatti non si salva nessuno dei due partiti. Ho appena votato in Abruzzo e spero che la legnata si estenda anche a Salvini. Grazie per queste riflessioni.
Anna Russo
Al direttore - La ringrazio per il suo articolo. Apriamo le nostre porte verso l’avvenire.
Maria Teresa Ferrari
Al direttore - Sottoscrivo il manifesto proposto dal Foglio, contro i professionisti del no, per un’Italia sempre più integrata ed europea.
Tonino Murgia
Al direttore - Aderisco con piacere alla vostra iniziativa contro coloro che vogliono distruggere questo nostro paese.
Adriano Pagni
Al direttore - Aderisco pienamente alle osservazioni avanzate da Cerasa, e firmo il manifesto.
Paolo Bressan
Al direttore - Sì sempre a una crescita veloce.
Federico Giacobone
Al direttore - Sottoscrivo al 100 per cento.
Roberto Mastrangelo
Al direttore - E’ il momento di un manifesto per la crescita, di un manifesto per la Tav, di un manifesto contro i professionisti del no. Un manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi.
Guerino Rosa
Al direttore - La politica vera effettua scelte anche impopolari. Che una relazione costi/benefici possa mandare all’aria un progetto di così grande importanza è risibile. Purtroppo questo paese è stato dipinto per molti anni, diciamo dal 1993 in poi, come la patria di tutte le nefandezze. Bisognava fare una seria riflessione su quello che è accaduto in quel periodo storico e analizzare accuratamente le cause e i rimedi necessari per rafforzare la democrazia. Purtroppo questo non si è fatto e oggi ne paghiamo le conseguenze. Coloro i quali credevano che con tangentopoli avrebbero conquistato il potere si sono accorti o meglio si stanno accorgendo del risultato ottenuto. Abbiamo consegnato L’Italia a una banda di ignoranti, saccenti, presuntuosi e anche un po’ razzisti. Oggi l’assunto è: meglio ignoranti che ladri e non competenti e onesti.
Vincenzo Petrella
Al direttore - Aderisco all’appello per un’Italia del Sì.
Riccardo Innocenti
Al direttore - Desidero sottoscrivere il manifesto. Grazie.
Andrea Manzitti
Al direttore - Firmo il manifesto.
Guido Colombo
Al direttore - Sottoscrivo con piacere il manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi.
Marco Capoduro
Al direttore - Un Sì convinto allo sviluppo contro il nuovo oscurantismo degli incompetenti.
Fabio Mazzanti
Al direttore - Dovere di tutti gli italiani , che hanno a cuore la difesa della nostra povera e bistrattata nazione e il futuro dei nostri figli, è quello di firmare il manifesto e dire No alla “decrescita (in)felice” tanto amata e desiderata da chi ci sta (mal)governando in questo momento. W l’Europa!
Bruna La Rosa
Al direttore - Contro le decisioni folli di questo orripilante governo metto la mia firma.
Maria Grazia Valsecchi
Al direttore - Aderisco con entusiasmo al manifesto su una visione di crescita del paese nel quale la Tav è un mosaico fondamentale. Perché il notabile progresso deve valicare il No Tav pensiero, esattamente come un traforo ferroviario supera le barriere alpine. Grazie per la quotidiana dose di ottimismo che i foglianti ricevono ogni giorno: il Foglio rimane uno dei pochi templi da venerare per le preghiere laiche dell’uomo moderno.
Luigi D’Ottavi
Al direttore - E’ con grande piacere che manifesto il mio favore all’alta velocità, conveniente o non conveniente economicamente. Sento in giro troppi No per tutto. Grazie e buona giornata.
Mario Pontiroli
Al direttore - Aderisco!
Sergio Belardinelli
Al direttore - Cari amici del Foglio, firmo volentieri il manifesto per la Tav.
Maria Pia Sacchi
Al direttore - Sottoscrivo con piacere il vostro appello in favore della Tav e contro la politica della “decrescita felice”.
Lorenzo Perrone
Al direttore - Sottoscrivo il manifesto per la crescita, per la Tav, contro i professionisti del no. Per una nazione pienamente integrata in Europa. Grazie per l’iniziativa.
Marco Zirulia
Al direttore - Sono assolutamente d’accordo con il vostro editoriale pro Tav.
Domenico Voltur
Al direttore - Contro la decrescita. Contro una visione oscurantista, retrograda e sfascista del futuro.
Stefano Preda
Al direttore - Aderisco al manifesto pro Tav e sviluppo contro gli ideologi della decrescita felice.
Gianfranco Trombetta
Al direttore - Sottoscrivo con entusiasmo.
Aldo Vanini
Al direttore - sostengo la campagna del Foglio senza illusioni ma con profonda convinzione. Pericolosissimo pensare che in questo governo ci siano “buoni” che aspettano solo il momento giusto per rimettere a posto le cosa. Siete quasi soli a sostenere le giuste ragioni della gente per bene.
Marco Caputo
Al direttore - Firmo per il Manifesto a favore della Tav.
Gaetano Petrelli
Al direttore - Io voglio la Tav!
Giovanni Signoretti
Al direttore - Sottoscrivo al 100 per cento a quanto scritto dal direttore Cerasa.
Daniele Morbidelli
Al direttore - Ho appena letto con grandissimo interesse l’articolo del direttore Cerasa sui costi benefici della Tav, mi trovo completamente d’accordo con la sua analisi e data la possibilità offerta mediante questa mail di poter firmare il manifesto da lui proposto, vi confermo la mia totale disponibilità verso l’idea restando in attesa di ulteriori informazioni da parte vostra. Grazie per l’opportunità e per l’ottimo lavoro che svolgete in una società sempre più barbara e distante dalle grandi democrazie.
Gabriele Russo
Al direttore - Un manifesto contro chi sceglie di barattare il futuro del paese per uno zero virgola nei sondaggi.
Anna Balducci
Al direttore - Aderisco e sottoscrivo volentieri. Viva l’Italia veloce, no al medioevo.
Igor Caldani
Al direttore - Sottoscrivo la proposta del Foglio di continuare e ultimare, con ogni possibile premura, i lavori di costruzione della Tav Torino-Lione, di assoluta importanza per l’economia italiana.
Angelo Appoloni
Al direttore - Pro Tav senza nessun dubbio. Non voglio andare a Lione, ma voglio trasportare le merci velocemente su rotaia.
Giorgio Cristoffanini