Grillini fedeli alla linea (di Casaleggio): immunità per Salvini
La giunta del Senato decide di non autorizzare il processo nei confronti del ministro dell'Interno. Il M5s compatto vota con Lega e centrodestra. Giarrusso mima il gesto delle manette ai senatori Pd che protestano
Matteo Salvini lo aveva twittato già lunedì pomeriggio, mentre il voto sulla piattaforma Rousseau era ancora in corso: “Sono tranquillo: gli italiani sanno che ho fatto il loro bene, difendendo i confini e la sicurezza nazionale. E non mollo!” Chissà se gli italiani la pensano veramente così. Di certo c'è che così la pensa il M5s che oggi, compatto, ha votato contro la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno per il caso della nave Diciotti. Nessuna defezione. Sei senatori presenti (unica assente, giustificata, Grazia D'Angelo), sei voti a sostegno del vicepremier. Con loro anche i quattro esponenti di Forza Italia, i quattro della Lega, uno di Fratelli d'Italia e il rappresentante delle Autonomie. Risultato finale: 16 a 6 (4 senatori Pd, Pietro Grasso e Gregorio De Falco). Insomma i grillini, nonostante i malumori di alcuni di loro e della base, alla fine hanno deciso di essere fedeli alla linea decisa da Rousseau.
Un reato può essere compiuto da un ministro per questioni legate al preminente interesse pubblico. Oggi prima di ogni altra cosa la giunta per le immunità del Senato ha scelto di votare a favore di questo principio. Si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce. Occhio.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 19 febbraio 2019
Non sono mancate, ovviamente, le polemiche. Il partito democratico ha contestato il voto al grido di “onestà, onestà” e mostrando cartelli con le scritte “#Vergogna”, “#democraziadelweb” e “#decideCasaleggio”. Il senatore del M5s, Michele Giarrusso, ha replicato mimando il gesto delle manette e facendo esplicito riferimento alla vicenda dei genitori dell'ex premier Matteo Renzi: “Non accettiamo lezioni di onestà da chi ha parenti e amici agli arresti”.
“Il Pd ha fatto questa contestazione forse per coprire le loro difficoltà di queste ore – ha commentato il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri – Lo dico da giornalista che vede i fatti”. Gasparri ha ricevuto il mandato da relatore e nei prossimi giorni depositerà la relazione su cui, entro i prossimi 30 giorni, dovrà esprimersi l'aula del Senato: “La mia proposta è stata approvata e quindi la Giunta chiederà all'aula di non autorizzare il processo al ministro Salvini perché ai sensi della legge costituzionale del 1989 si ritiene che ci siano delle esimenti che riguardano la tutela di un rilevante interesse pubblico e che ci sia stata un'azione di governo orientata ai principi fondamentali della Costituzione. Presenterò la mia relazione arricchita dagli spunti emersi nel dibattito, ad esempio sul tema della compressione della libertà, che per me non c'è stata. È una vicenda inedita, faremo giurisprudenza. Sono molto lieto che la mia proposta sia stata accolta, abbiamo fatto ottimo lavoro”.