Passeggiate romane
Le primarie stanno balcanizzando il Pd
Succedono cose strane ai gazebo nel sud Italia. Dove porta la rincorsa (difficile) di Martina su Zingaretti
Nicola Zingaretti è quasi arrivato alla meta. Ma il governatore del Lazio nutre tuttora qualche timore. Non riguarda certo il fatto che Maurizio Martina possa superarlo perché a questo ormai non crede più nemmeno lo stesso ex segretario del Partito democratico. Gli uomini di Zingaretti però hanno visto degli strani movimenti. In Sicilia, per esempio, dove il Pd è nelle mani di Davide Faraone, sostenitore di Martina e renziano, ci sono pochissimi gazebo rispetto alle precedenti primarie. Come se non bastasse, quelli che che verranno comunque allestiti sono stati messi in posti anche lontani dai centri abitati. E i Dem, che certo in Sicilia non sono la maggioranza e non sono nemmeno troppo motivati, dovrebbero prendere l’auto e farsi una quarantina di chilometri domenica per andare a votare. In Campania invece si assiste al fenomeno contrario. Nelle zone dove De Luca ha il maggior controllo del partito, cioè nel salernitano e nel beneventano, i gazebo sono spuntati come i funghi. Ma non nelle classiche postazioni di sempre. In locali privati, negozi, eccetera. Gli uomini di Zingaretti sono convinti che in questo modo non riusciranno mai a controllare il voto in quelle aree. Per questa ragione hanno preparato un dossier che consegneranno alla Commissione per il congresso.
Ma per quale motivo in alcune zone dell’Italia meridionale si sta assistendo a questi strani fenomeni? L’obiettivo non sarebbe quello di far vincere Martina, che è ormai destinato a perdere, bensì è duplice. Da una parte c’è la volontà di accorciare le distanze tra l’ex segretario e il governatore del Lazio, limitando il voto più libero e facilitando invece quello delle cosiddette truppe cammellate. Dall’altra si punta anche a non favorire troppa affluenza alle primarie. Perché se Zingaretti fosse eletto senza una grande partecipazione la sua sarebbe una vittoria dimezzata.
Ed ecco un altro timore dei sostenitori del presidente della regione Lazio. Un timore che si riassume in una cifra: settecentomila. Tanti potrebbero essere i votanti secondo alcuni sondaggi. E’ vero che finora sia le percentuali dei consensi che quelle della partecipazione alle primarie sono state sempre arrotondate grazie a un gentlemen’s agreement tra gli sfidanti. Ma questa volta sia i sostenitori di Roberto Giachetti che quelli di Maurizio Martina potrebbero opporsi a un accordo tra candidati e non far raggiungere la quota di un milione. Sarebbe la prima volta che questo patto non scritto non viene rispettato, ma in un Partito democratico sempre più balcanizzato questo rischio c’è. A meno che Zingaretti non accetti di veder calare un po’ la percentuale dei suoi consensi…
Insomma nel Pd, nonostante il crollo dei grillini, non si vivono giorni tranquilli. Anzi, il collasso del Movimento 5 stelle ha messo in movimento molti: tutti quelli che sperano che il viaggio nel deserto dell’opposizione non sia troppo lungo.