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passeggiate romane

Perché Zingaretti si tiene lontano dalla politica romana

Il neo segretario è scappato da Chiamparino e ha cercato di fare la sua mossa politica lontano da Roma tentando di incunearsi nelle contraddizioni di questo governo sulla Tav

Non è stata una decisione premeditata quella di Nicola Zingaretti di recarsi a Torino per la Tav. Il primo atto da segretario non era niente affatto studiato, ma preso a caldo ieri sera dopo la vittoria. E soprattutto dopo aver assistito a quello che con parole berlusconiane si potrebbe definire il teatrino della politica romana.

 

Ebbene sì, il più romano dei segretari del Pd vuole tenersi a debita distanza dalla politica politicante della Capitale, perciò è scappato da Chiamparino e ha cercato di fare la sua mossa politica lontano da Roma tentando di incunearsi nelle contraddizioni di questo governo sulla Tav. E nei prossimi giorni Zingaretti si ripromette di fare altri tour del genere e ha intenzione di non approdare al Nazareno se non quando verrà formalmente nominato segretario all’Assemblea nazionale, nomina prevista per il 17 marzo prossimo.

 

Dunque, giri per l’Italia e molto movimentismo per il neoleader del Partito democratico, che non ha intenzione alcuna di farsi rinchiudere in una dimensione romana. Anzi è proprio quella che cercherà di scrollarsi di dosso. Sempre a proposito di Pd, Matteo Renzi ha promesso di non fare nessuna guerriglia contro Nicola Zingaretti. “Niente fuoco amico”, ha ripetuto anche ieri l’ex premier. Il quale però ha già fatto sapere che non gradisce che la presidenza del partito sia data a Paolo Gentiloni. Quella nomina proprio non la digerisce e conta di riuscire a evitarla di qui all’assemblea nazionale del 17 marzo.

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