La nave Diciotti della guardia costiera italiana al porto di Catania (foto LaPresse)

Ops, nel Mediterraneo non ci sono più ong ma i migranti partono ancora

Luca Gambardella

Malta recupera 87 persone vicino Lampedusa per un guasto a una nave militare italiana, mentre Salvini diserta (per l'ennesima volta) un vertice del Consiglio Ue sull'immigrazione

Come da consuetudine il ministro dell’Interno Matteo Salvini non parteciperà a un altro Consiglio Ue tutto dedicato all’immigrazione. Domani mattina a Bruxelles si riuniranno i ministri dei 28 che discuteranno della riforma della Guardia costiera europea e del regolamento sulla politica di asilo. A quell’ora però, Salvini è atteso in Basilicata, al Grande Albergo di Potenza, per un comizio a sostegno della campagna elettorale del candidato del centrodestra Vito Bardi.

 

Le defezioni di Salvini alle riunioni europee sui migranti non sono una novità. Anche se oggi il commissario europeo per l’Immigrazione, Dimitris Avrampoulos, presentando i progressi compiuti dall’Ue, ha fatto capire che è questo il momento di agire e di trovare un accordo sull’accoglienza. Benché l’Ue sia lontana da un’emergenza sbarchi, le cose potrebbero cambiare nei prossimi giorni con il mare più calmo, il vero “pull factor” dei barconi che tentano di attraversare il Mediterraneo. Per Avramopoulos serve un approccio più coordinato e sistematico e “delle soluzioni temporanee sugli sbarchi”, in attesa di una riforma del sistema di Dublino (per la quale si aspetta da due anni una decisione definitiva a livello intergovernativo). Per il commissario, “i numeri degli arrivi continuano a diminuire anno dopo anno e siamo tornati ai livelli del 2013”. “L’Europa non è più interessata da una crisi come quella del 2015, ma rimangono dei problemi strutturali”, ha ricordato il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans. Il messaggio è rivolto in particolare alla presidenza dell’Ue, che finora ha tenuto l’immigrazione al di fuori dell’agenda dei lavori in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo.

  

 

Intanto, sebbene il Mediterraneo sia sgombro da qualsiasi nave umanitaria, i barconi dei migranti continuano a partire verso l’Italia. Un comunicato stampa diffuso oggi dalla Marina militare maltese dice che lo scorso 4 marzo una loro unità navale ha salvato 87 persone a bordo di un’imbarcazione di legno che si trovava in difficoltà a circa 30 miglia a sud ovest di Lampedusa. L’intervento dei maltesi in acque così vicine all’Italia, spiega il comunicato, si è reso necessario per un “problema tecnico” ai danni di una nave italiana dell’agenzia europea Frontex e si è svolto sotto il coordinamento del comando delle operazioni dell’Mrcc di Roma. In quelle stesse ore, sui siti che tracciano le rotte delle navi (nonostante lo strano “silenzio” dei segnali satellitari in quel tratto di mare), è stato tracciato il passaggio in volo di un elicottero Agusta Westland della Marina italiana in assetto sar (search and rescue) partito da Catania e infine atterrato a Lampedusa dopo un’attività di ricerca. Un altro volo sar nella stessa zona è partito da Malta. Tra il 4 marzo e il 5 marzo, come si deduce dal comunicato maltese, l’Italia non ha inviato nemmeno una delle unità della Guardia costiera ormeggiate in Sicilia per soccorrere il barcone in difficoltà. 

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.