Firme per far correre l'Italia
Nuove adesioni all’appello fogliante a favore della crescita e dell’Alta velocità e contro i professionisti del No
Essere contro le grandi opere significa essere a favore della decrescita. Significa non fare di tutto per trasformare il futuro in un luogo di grande opportunità. Il futuro dell’Italia nel mondo, la sua idea di Europa, di sviluppo, di crescita, di lavoro, di industria, di economia dipende anche dall’Alta velocità. Chiudersi non vuol dire proteggersi, vuol dire isolarsi, vuol dire fuggire dal mondo, vuol dire combattere contro la realtà. E’ il momento di un manifesto per la crescita, di un manifesto per la Tav, di un manifesto contro i professionisti del No. Per firmarlo, se volete, scrivete qui: [email protected].
Hanno firmato l’appello del Foglio, tra gli altri, Mariastella Gelmini (capogruppo di Forza Italia alla Camera), Mercedes Bresso (parlamentare europeo del Pd), Mara Carfagna (vicepresidente della Camera, Forza Italia), Annagrazia Calabria (deputato di Forza Italia), Tommaso Nannicini (ex sottosegretario, Pd), Giovanni Toti (governatore della Liguria, oggi con Forza Italia domani chissà), Roberto Maroni (ex governatore della Lombardia, Lega), Nicola Zingaretti (segretario del Pd), Maurizio Martina (ex segretario del Pd), Roberto Giachetti (deputato del Pd), Antonio Tajani (presidente del Parlamento europeo, Forza Italia), Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia, centrodestra), Francesco Ruocco (sindaco civico di Vicenza di centrodestra, fortemente voluto dalla Lega), Graziano Delrio (ex ministro delle Infrastrutture, oggi capogruppo del Pd alla Camera), Guido Crosetto (deputato e coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia), di Massimiliano Giansanti (presidente di Confagricoltura), Vincenzo Boccia e Marcella Panucci (presidente e direttore generale di Confindustria), Elena Donazzan (assessore al Lavoro della regione Veneto), Stefano Maullu (parlamentare europeo di Fratelli d’Italia) Federico Sboarina (sindaco di Verona, sostenuto da una giunta di centrodestra).
Al direttore - Oggi è La Tav, domani potrebbe essere qualsiasi altra cosa. Non c’è fine alle bugie che Di Maio e soci sono capaci di sostenere per inseguire il consenso senza pensare alle conseguenze delle loro (non) scelte. L’analisi costi e benefici è solo l’ultimo esempio; hanno piegato i numeri per nascondere decisioni politiche dettate dalla paura e dall’immobilismo. Se l’autostrada del Sole fosse stata pensata con gli stessi criteri usati oggi non sarebbe mai stata costruita, così come non sarebbe mai stata costruita l’alta velocità tra Milano e Roma. Per questo aderisco convintamente al vostro manifesto, perché questo è il momento del coraggio, il momento di guardare avanti per costruire il futuro del nostro paese senza paura.
Massimiliano Salini (eurodeputato Forza Italia/Ppe)
Al direttore - Firmo con molto piacere il manifesto pro Tav del Foglio, considerandomi, già dagli anni 80, tra le prime vittime dell’uso politico della paura e della sua strumentalizzazione, che portò le classi dirigenti di allora a cancellare un patrimonio di centrali elettriche, completamente decarbonizzate, oggi uno dei principali motori dell’impressionante sviluppo economico e democratico in oriente, in paesi giovani, fuoriusciti da fame e povertà, e proiettati verso il futuro.
Giulio Valli
Al direttore - Aderisco al manifesto pro Tav promosso dal Foglio e respingo perché faziosa l’analisi costi-benefici articolata dalla commissione Ponti.
Pier Giacomo Ornolio
Al direttore - Sottoscrivo con convinzione il manifesto pro Tav e a favore di crescita, sviluppo, lavoro, apertura contro chiusura, decrescita e declino.
Rita Faletti
Al direttore - Condivido in pieno la vostra iniziativa e spero che il nostro paese cominci, prima o poi ad andare veloce.
Pietro De Santi
Al direttore - Concludere la Tav significa gettare un ulteriore ponte tra i popoli. Per questo e altri motivi firmo l’appello del Foglio per la pace e il progresso
Mauro Murino
Al direttore - Come ingegnere libero professionista, questi del no a tutto hanno stancato. Perfettamente d’accordo.
Luca Capata
Al direttore - Sottoscrivo il manifesto pro Tav, contro la trogloditica idea che le grandi opere, di cui la nostra Italia ha vitale bisogno, siano inutili.
Giuseppe Pavone
Al direttore - L’alta velocità è indispensabile per lo sviluppo dell’Italia e sarebbe ora che venisse realizzata anche dopo Salerno e nel territorio della Sicilia.
Giovanni Attinà
Al direttore - In Africa stanno costruendo un’autostrada dal Cairo a Città del Capo – avranno fatto l’analisi costi-benefici? Per fortuna loro non hanno un Marco Ponti e un Danilo Toninelli.
Giuseppe Conte (per caso omonimo)
Al direttore - Siamo assolutamente d’accordo sulla Tav e sulla necessità di attivare tutte le infrastrutture che attendono e ancora di più. Mi piace ricordare che se ci fosse stata la Gronda probabilmente il ponte Morandi sarebbe ancora lì e non travolto dal traffico decuplicato. Dove sono finiti i contestatori della variante di valico dell’A1, Bologna-Firenze? D’altro canto chi dice che ben altri sono i problemi da risolvere ha dimostrato e dimostra di non essere capace di risolvere alcunché.
Antonio Tartaglione
Al direttore - Per una crescita, possibilmente felice. E per mandare a casa questi scappati di casa.
Fabrizio Garavaglia
Al direttore - Assolutamente favorevole alla Tav.
Nevio Brambilla
Al direttore - Sì alla ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. Una minoranza di invasati non può e non deve fermare l’Italia!
Andrea Pieraccini
Al direttore - Aderiamo con entusiasmo alla vostra iniziativa.
Rita Ercolani e Pierluigi Vespignani
Al direttore - Sottoscrivo il manifesto “contro i professionisti del no. Contro chi sceglie di barattare il futuro del nostro paese per uno zero virgola nei sondaggi”.
Franco Molinari
Al direttore - Aderisco volentieri all’iniziativa per la realizzazione della Tav.
Gabriele Perna
Al direttore - Siamo assolutamente a favore della Tav Torino-Lione.
Michelangelo e Laura Canzi
Al direttore - Sottoscrivo con convinzione l’appello lanciato dal suo giornale.
Gianfranco Pasciucco
Al direttore - Sono del parere che sia profondamente sbagliato far dipendere la scelta di attuare o meno un’opera come la Tav (o altre similari) unicamente da un arido conteggio tecnico-aritmetico di costi/benefici. Alcune scelte strategiche devono avere come termine di riferimento la politica, che è sì l’arte di governare in modo illuminato e previdente le esigenze di una comunità, ma quest’ultima intesa come attore superiore e distinto dalle esigenze di ogni singolo gruppo che compone la comunità stessa. E’ purtroppo evidente come i nostri attuali governanti non abbiano neanche la più pallida idea di cosa sia davvero la politica. Siamo alla follia.
Giorgio Galli
Al direttore - Sì Tav ora e sempre!
Fiorenzo Fiorin
Al direttore - Ogni iniziativa è meritoria. E speriamo bene.
Andrea Cendali Pignatelli
Al direttore - Aderisco entusiasta.
La meschina commedia - Nel mezzo del cammin della mia vita / mi ritrovai questa legislatura / che la diritta via avea smarrita. / Ahi, quanto raccontarlo è cosa dura / a quell’amico in Svezia o a zio in Australia, / che quanto la vergogna è la paura / di non esser creduto che l’Italia / sia invero scivolata tanto in basso. / Pari è la voglia d’esser messo a balia / da un di quei lidi che han tutt’altro passo / e che sì tante nefandezze ignora. / A narrar loro di quant’io sia lasso / di rimirar la patria mia in malora / non v’è motto o figura che sustanzi / questo dolor che punge e ci divora. […]
Aderisco volentieri al manifesto per la crescita dell’Italia
Marzio Galeazzi
Al direttore - Aderisco con convinzione a quanto previsto dall’appello relativo alle opere pubbliche e in modo particolare al Sì Tav.
Giuseppe Viroglio
Al direttore - Fermiamoli prima che ci portino a sbattere!
dott. Sambucchi
Al direttore - Come dichiarato a margine dell’incontro tra il sindaco di Milano Beppe Sala e l’allora sindaco di Lione Gerard Collomb, l’esperienza mi insegna che quando una cosa è ovvia nella sua necessità, prima o poi si fa. Piuttosto cadono i governi, ma quello che è necessario si fa. E questo è il caso, perché è ovvio che per un’infrastruttura internazionale, per un corridoio europeo, finanziato dalla Ue e già a “metà dell’opera”, non c’è politica governativa che tenga. Il problema è un altro: che i ritardi – e le esitazioni politiche ingiustificabili che li hanno causati – costano. In tutti i sensi: soldi, reputazione internazionale del paese, mancato pil e occupazione, indisponibilità dell’infrastruttura e inquinamento.
Federico Filippo Oriana
(presidente nazionale Aspesi - Associazione nazionale tra le società di promozione e sviluppo immobiliare)
Al direttore - Sì alla Tav! Non si ha peraltro idea di cosa significhi Lione e di come sia cambiata la logistica intorno a questa città negli ultimi 20/25 anni, mentre bisogna sentire frasi del tipo “ma cosa ce ne frega di andare a Lione”.
Andrea Chiappini
Al direttore - Sono nato in via Camillo Benso conte di Cavour e, in sintonia col pensiero e l’azione del grande statista, lungimirante e precursore di grandi opere per potenziare lo sviluppo economico del paese, nato grazie a lui, non si può non aderire e condividere il suo manifesto per la crescita.
Mario Alberto Guenzani
Al direttore - Mi unisco volentieri al popolo dei Foglianti nel gridare “Sì Tav!”. Non voglio credere che la l’irresponsabilità di pochi e una relazione postuma, di dubbia attendibilità, possano minare lo sviluppo del paese e il nostro futuro. Complimenti per l’ottima iniziativa e grazie di cuore.
Stefano Bottacchi
Al direttore - Sottoscrivo volentieri il manifesto. La Tav è cosa buona, a prescindere dal fatto che lo dica anche Cialtronaro.
Marco Ghini
Al direttore - Non serve a niente la Tav. Con questo governo avremo presto la ruota quadrata, ottima per rimanere immobili. E non servirà a nulla andare a Lione. Basterà andare a piedi da Pomigliano d’Arco a Canosa di Puglia.
Antonio Marino
Al direttore - Do il mio pieno appoggio all’iniziativa. La fiducia è come un tavolino che si regge su tre gambe: competenza, affidabilità, sincerità. Vale per le persone, vale per un paese. Il mio personale riconoscimento a voi, per aver promosso questa opportunità di consapevolezza e responsabilità!
Stefano Fadone
Al direttore - Rimasta lontana dal Foglio per alcuni giorni, sperando che non sia troppo tardi, aderisco con convinzione al vostro appello a favore della Tav.
Maria Letizia Baldi
Al direttore - Avanti tutta con le infrastrutture a partire dalla Tav per finire con il ponte sullo stretto di Messina.
Aldo
Al direttore - Sono un operaio Luxottica, padre di due figlie. Per il loro futuro e quello del nostro paese sì alla Tav, al progresso e alla modernità.
Mauro Selva
Al direttore - Probabilmente Colombo non sarebbe mai salpato, se i cattolicissimi sovrani avessero commissionato un’analisi costi e benefici col senno di prima. Sottoscrivo l’appello.
Antonio Tripodi
Al direttore - Modernità, sviluppo, benessere, avanti con le grandi opere.
Sandro Dulbecco
Al direttore - Aderisco al manifesto per la Tav la cui realizzazione, assieme a un ancora più vasto programma di infrastrutturazione del nostro paese, costituisce la migliore risposta per superare la attuale congiuntura e per la creazione di posti di lavoro seri e non fasulli. Nel momento in cui si manifestano significative prospettive lungo la Via della Seta forse si troverà anche qualcuno che vorrà andare da Torino a Lione. A quando il ponte sullo Stretto di Messina?
Marco Lucat
Al direttore - Sono favorevole alla realizzazione della Tav Torino-Lione, senza però dimenticare altre opere, come il quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago sulla linea Milano/Varese/Sempione, bloccata da dieci anni da comitati che si sono arrogati la rappresentanza esclusiva di tutta la popolazione coinvolta nel progetto.
Giovanni Carrettoni
Al direttore - Per i miei nipoti e per tutti i ragazzi che vogliono crescere in un’Italia in crescita: Sì Tav! Grazie Foglio!
Serenella Cortese
Al direttore - I patti presi si rispettano. Fosse solo per questo (ma non è evidentemente così): Sì Tav!
Rocco Svagna
Al direttore - Aderisco, grandi Foglianti.
Elvira Zito
Al direttore - Sono un elettore di centrosinistra e aderisco al manifesto del Foglio pro Tav.
Nicolino Sugliani
Al direttore - Sì alla Tav e almeno alle opere già previste e concordate, perché la parola degli italiani non sia quella di pulcinella e non si torni al BC di Johnny Hart. Siamo già in fortissimo ritardo, ora basta scuse!
Franca M. Gabriele
Al direttore - Sottoscrivo senza esitazione al manifesto pro Tav. Ostacolare la costruzione di questa tratta potrebbe servire anche a ritardare il compimento del percorso Lisbona- Kiev, che porterebbe l’Ucraina sempre più nel contesto dell’Europa occidentale. Vi sembra troppo immaginare che vi sia un disegno anziché un semplice eccesso di stupidità?
Ruggero Greco
Al direttore - Sottoscrivo il manifesto a favore delle grandi opere e contro la politica ignorante e miope di questo governo. Grazie per la vostra iniziativa
Simone Liberali
Al direttore - Mi passa una citazione dotta? Diceva l’imperatore Adriano: “Mi piace la velocità e tutto ciò che la seconda”. Traduzione meravigliosa della Yourcenar. Quella banda di ignoranti e incompetenti che guida la settima potenza mondiale deve ancora capire ciò che 2000 anni fa i politici di allora avevano già ben capito. Per loro è più facile leggere la Bibbia in ebraico che le “Memorie di Adriano” in italiano. La decrescita felice è miseria e disoccupazione per i nostri figli. L’analisi costi-benefici è il segno della loro fanatica ignoranza. Quanto durerà l’incubo? Sì alla Tav.
Alberto Tommasi
Al direttore - Sono italiano, nato in Germania, ma anche per tre quarti di origini persiane. Nonostante questo curioso mix, mi sento più europeo che mai! Sottoscrivo pienamente il vostro appello per la Tav. Bisogna andare veloci verso il futuro, per lasciare una migliore eredità ai nostri figli! Sì alla Tav, alla modernità e al progresso! Viva l’Italia, viva l’Europa!
Nima Rafat
Al direttore - Aderisco con convinzione. Il corridoio ferroviario tra est e ovest non può essere valutato considerando solo la tratta Torino-Lione. E’ una scelta per il futuro e deve essere realizzata.
Maurizio Cossato
Al direttore - Vorrei una Tav ovunque, anche al posto degli ascensori sempre lenti, quindi aderisco!
Renato d’Emmanuele
Al direttore - Facciamo crescere l’Italia!
Massimo Corona
Al direttore - Sottoscrivo l’appello del Foglio a favore della Tav e delle altre infrastrutture. Questi incompetenti che vogliono fermare l’Italia e il futuro dei nostri figli.
Laura Vidoni
Al direttore - Sottoscrivo, per il valore politico, economico, sociale e culturale delle grandi opere, e come gesto di libertà contro ogni oscurantismo, visione retrograda e ipocrita del nostro paese.
Massimo Ciceri
Al direttore - Aderisco all’appello del Foglio per la Tav e le altre indispensabili opere pubbliche. Grazie.
Luigi Facchi
Al direttore - Sottoscrivo l’appello. Il futuro dell’Italia e dei nostri figli dipende dalla crescita di questo paese, non dalla cupa ideologia madurista e chavista di chi non essendo in grado neppure di concepire un’attività lavorativa per se stesso, pretende di tarpare le ali a chi con la laboriosità e l’inventiva vuole continuare a vivere nel solco di chi ha contribuito a portare, pur con tutte le evidenti contraddizioni, l’Italia dalle macerie della guerra a essere la settima potenza industriale del mondo. No alla decrescita, nella quale non si vede alcuna felicità.
avv. Angelo D’Addesio
Al direttore - Plaudo alla vostra iniziativa. Sì Tav.
Anna Ricco
Al direttore - Anche io aderisco all’appello trasversale a favore della Tav.
Beatrice Felli
Al direttore - Il mio primo treno attraversò il Po su di un ponte, causando un grande spavento per le mamme. Un treno così non lo avresti visto nemmeno nell’India di Kipling, potevi guardare tra le fessure l’acqua che scorreva giù al di sotto dei tuoi piedi. Fu una grande avventura per un bambino e sarà stato poco prima del 1948. Figurarsi se non voglio correre con un treno veloce e bello, come quello nel quadro di Turner.
Franco Miracco
Al direttore - Sono sempre stato favorevole alla Tav: meno inquinamento, più posti di lavoro, più servizi ai cittadini, più denaro che gira e più Europa.
Paolo Rozzi
Al direttore - Viva l’Italia veloce! Aderisco con assoluta convinzione! In Italia c’è tantissimo da fare, tantissimo da ricostruire! Tantissimo da rinnovare! Avanti tutta! Solo con giudizio e lungimiranza. Pensando alle nuove generazioni, che non debbono ritrovarsi tra gli ultimi.
Giovanni Rodolfo Vito Potenza
Al direttore - Sottoscrivo l’appello del Foglio a favore della Tav, ritengo che le opere pubbliche siano necessarie allo sviluppo economico e sociale del paese. La Tav ci tiene collegati all’Europa, non possiamo permetterci l’isolamento (per nulla splendido) a cui la decrescita grillina con il suo furore anti opere pubbliche vorrebbe portarci.
Alessandro Franzetti
Al direttore - Aderisco al manifesto del Foglio a favore della Tav e delle grandi opere, contro l’immobilismo di un governo incapace e irresponsabile e autoritario.
Andrea Bocchiola
Al direttore - Sì alla Tav, alle infrastrutture, agli investimenti. No ai cialtroni ignoranti e agli ebeti che li seguono.
Alberto Gerarduzzi
Al direttore - Sottoscrivo e aderisco pienamente al manifesto per la Tav e per la crescita.
Giuseppe Gaiano Cappelli
Al direttore - Aderisco senz’altro al vostro appello, particolarmente efficace come tutte le iniziative del Foglio.
Paolo Mirandola
Al direttore - Siamo assolutamente convinti della bontà della vostra iniziativa!
Alfredo, Grazia ed Elisabetta Mirti
Al direttore - Per la crescita, per la Tav, contro i professionisti del no!
Andrea Giusti
Hanno aderito: Francesca Falchini, Michela Bettinelli, Graziella Rosi, Franco Zamponi, Cesare Buzzi Ferraris, Enrico Arbarello, Alessandro Perelli, Stefano De Vita, Giuseppe Barbero, Luciana Martinelli, Giovanna Pecenko, Franco Norello, Maria Rosa Di Lallo, Mario Bartiromo, Tommaso Scalesse, Giulio Vivoli, Marco Pitani, Paolo Sigillo, Marco Cingolanl, Giancarlo Lupi, Danilo Iacuelli, Gaj, Nicoletta Laudi, Maura Levi, Paolo Levi, Davide Romano, Andrea Cendali Pignatelli, Mario Carlo Ferrario, Luca Grassi, Marco Rapino, Monica Rossi, Marina Sonia Parisi, Ilde Elettra Dafne Kantzas.