Borghi scomunica Tria
Il presidente della Commissione Bilancio della Camera a La7 rispetto al ministro dell'Economia: “Non l'ha scelto la Lega: noi volevamo Savona, poi successe quello che successe. È in quota Quirinale”
I leghisti “non sono rimasti fuori dai temi economici, come dice Francesco Boccia. Ci sono divisioni dettate dalla titolarità dei ministeri”, sostiene il presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi ospite insieme al dem Boccia di Omnibus su La7. “L'assegnazione dei ministeri – continua Borghi – si decide in un tempo troppo breve: una settimana. La scelta di chi deve fare il ministro di cosa potrebbe essere meditata meglio con tempi più lunghi”. La conduttrice Alessandra Sardoni interviene per chiedere di specificare: “A chi si riferisce? Al ministro dell'Economia Giovanni Tria? Perché lei dice 'Non abbiamo tutti i ministeri' ma Tria è espressione della Lega, no?”. Borghi ribatte: “Non credo abbia la tessera. La nostra scelta era Savona. Poi successe quello che successe e in breve si dovettero trovare dei nomi graditi al presidente Sergio Mattarella”. Allora Tria è in quota Quirinale? “È un'ottima persona ma la sua specializzazione sono gli investimenti pubblici, della golden rule. E dato che una delle nostre idee era quella che se si scorporavano gli investimenti dal deficit, una delle linee sostenute da Tria, era un grosso vantaggio. Il sistema che sta mettendo in piedi di progettazione da parte degli enti locali che non hanno la capacità di spendere i soldi che pur ci sarebbero credo sia molto utile. D'altra parte non posso dire che è della Lega”.