Casaleggio risponde al Foglio: “Sulla privacy di Rousseau abbiamo ascoltato il Garante”
Il figlio del fondatore del M5s scrive un post sul Blog delle Stelle. Ma la realtà è diversa da come viene raccontata
Dopo l'articolo di oggi del direttore Claudio Cerasa, Davide Casaleggio ha replicato con un post sul Blog delle Stelle in cui spiega che “sul fronte privacy, abbiamo fatto tesoro delle osservazioni che il Garante aveva mosso in passato e siamo anche andati oltre, per garantire un alto standard di tutela per tutti gli iscritti”. In realtà, a quanto risulta al Foglio nei prossimi giorni il Garante della Privacy interverrà ancora una volta contro la piattaforma Rousseau, e contro Casaleggio, segnalando alcune criticità che rendono la democrazia grillina un bluff.
La prima criticità è la presenza all’interno del datacenter di Wind, con cui l’Associazione Rousseau aveva stipulato un contratto di servizio, di un database particolare all’interno del quale gli ispettori hanno trovato informazioni interessanti.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Le informazioni sono relative a operazioni di voto e numero di cellulare e l’id dei soggetti votanti, oltre che i dati relativi all’espressione di ciascun voto, e finora Casaleggio aveva sempre negato l'esistenza di una piattaforma esterna con i dati dei votanti.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
La seconda criticità riguarda un problema già segnalato nel 2017, ovverosia che almeno fino al termine del 2018 la tecnologia utilizzata da Casaleggio per governare la democrazia diretta modello Rousseau era ancora vulnerabile. La ragione?
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Semplice: è stata costruita con un sistema obsoleto che non può più essere aggiornato per il semplice motivo che risale al 2009 e il distributore di quel prodotto ha smesso di produrre aggiornamenti dal 31 dicembre 2013
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Tutto questo, a quanto ci risulta, porterà il garante della privacy nei prossimi giorni a formulare una serie di contestazioni a Casaleggio e a Rousseau. Primo: la conservazione delle password degli utenti della piattaforma Rousseau non è stata resa effettivamente robusta.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Secondo: esistono una serie di personalità all’interno del M5s e di Rousseau dotate di strumenti per accedere alle funzionalità delle piattaforme con cui vengono erogati i servizi della democrazia grillina che possono operare senza lasciare traccia e essere soggette a verifiche.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Terzo: all’interno della piattaforma grillina esistono delle carenze tali da esporre il sistema a potenziali rischi di violazione dei dati personali.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019
Risultato: gli esiti delle votazioni sono vulnerabili, sono esposti ad accessi ed elaborazioni di vario tipo che vanno dalla semplice consultazione a possibili alterazioni. Tutto il resto lo trovate qui https://t.co/bZQjtylo9s
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 2 aprile 2019