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“Ecco come il Cav. riorganizzerà Forza Italia”. Parla Carfagna

Salvatore Merlo

Dopo le elezioni europee, comunque vadano, succederà qualcosa. “FI è l’unica ipotesi di salvezza liberale nel paese degli estremisti”, dice il vicepresidente della Camera

Roma. Dopo le elezioni europee, comunque vadano, succederà qualcosa. “Anche Silvio Berlusconi nei dibattiti tv di questi giorni ha confermato che saranno prese decisioni sul partito, che Forza Italia sarà riorganizzata. E’ una richiesta che emerge da più parti”, dice Mara Carfagna. “Penso che il rilancio passi per la ridefinizione di una chiara struttura decisionale e per la valorizzazione di quella classe dirigente che in tutti questi anni abbiamo coltivato a livello locale così come a livello nazionale. Penso sia un atto necessario per restituire al paese un baricentro moderato che esiste in tutta Europa, uno spazio politico che non ha più rappresentanza e che solo FI può riempire. Abbiamo una grande responsabilità di fronte al paese, il cui futuro è messo a rischio dal cinismo populista e da una sinistra che torna al passato con vecchie e fallimentari parole d’ordine. Dobbiamo quindi rappresentare al meglio l’identità di un centrodestra moderato, liberale, riformista ed europeista. Una forza che ha cultura di governo, esperienza e competenze da far valere sul mercato delle idee e delle proposte. Le idee ci sono, lo spazio politico c’è, serve una struttura capace di dare energia e rappresentanza, affiancando il nostro leader Berlusconi”.

   

Quarantatré anni, ex ministro, oggi vicepresidente della Camera, Carfagna si esprime con la sicurezza di chi avverte i rischi – “l’estremismo al governo sta seminando tempesta e il paese rischia di raccogliere odio, intolleranza e malessere sociale: sentimenti che non appartengono alla nostra storia” – ma contemporaneamente riconosce una via d’uscita: “La gente dopo undici mesi di galoppo folle tra sparate, minacce e litigi, credo intuisca che così non si va da nessuna parte. Lega e Cinque stelle hanno aumentato le tasse sul rinnovo della contrattazione, hanno sbloccato le addizionali locali, hanno aumentato le tasse sulle banche e sulle assicurazioni che ovviamente alla fine si rivarranno sui clienti. La Lega ha ceduto completamente alle pulsioni del M5s, ha accettato il blocco delle grandi opere, la riduzione degli investimenti, e ha persino aderito a un’idea di welfare assistenzialista. Hanno speso circa 9 miliardi per fare il reddito di cittadinanza quando con gli stessi soldi si potevano irrobustire i salari e istituire una ‘no-tax area’ al sud con l’abolizione di Irap e Ires per le imprese che investono nel Mezzogiorno. Costava cinque miliardi. Si può spendere per distribuire pacchi di pasta, o si può spendere per creare opportunità di sviluppo. La grande emergenza del paese non è il conflitto di interessi, né la chiusura dei negozi di cannabis o la riapertura delle case chiuse. L’emergenza è il lavoro. E’ il divario tra nord e sud. L’emergenza è la difficoltà di fare impresa. Per questo Forza Italia adesso deve rilanciare. Il nostro è ancora, per fortuna, un paese composto da imprenditori, artigiani, professionisti, uomini e donne per bene che ambiscono a stare meglio e non a farsi imbonire da qualche tragico agitatore di piazza che ha il Sudamerica di Maduro, o l’Ungheria di Orbán, come modello. Allora va assolutamente e con urgenza costruita un’alternativa moderata e liberale. Lo spread ci è già costato come l’Imu sulla prima casa, a furia di strombazzamenti irresponsabili”.

  

Sembra però di capire che ci sono più affinità con Carlo Calenda e con Matteo Renzi che con Salvini. Ma Carfagna dice di no. “Le vecchie suggestioni del partito della nazione hanno fallito e non sono più proponibili. Il nostro ruolo è rafforzare il centrodestra di cui siamo gli unici veri interpreti, visto che la Lega ha ceduto alla deriva estremista del M5s e a suggestioni muscolari lontane dalla nostra tradizione. Abbandonando i suoi elettori su tasse, lavoro e infrastrutture”. Salvini è ancora l’alleato di Forza Italia? “Siamo concorrenti. Noi dovremo recuperare i delusi da Salvini, che ha mollato il centrodestra per stare con Di Maio. Vedrete che i delusi, a poco a poco, aumenteranno”, dice Carfagna, lei che nella fase non facile che si prepara, sarà una (o forse addirittura “la”) protagonista. Assieme a Mariastella Gelmini. L’altro volto forte e di esperienza del partito del Cavaliere. “Abbiamo un ottimo rapporto e abbiamo il dovere di fare squadra intorno alla bandiera. Qui non contano più le ambizioni dei singoli. E questa non è più la stagione per uomini e donne senza valore e senza coraggio”. Chissà che, dopo le Europee, non si tenga il primo vero congresso di Forza Italia. 

  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.