“Il partito di Zingaretti è peggio di quello di Renzi”. Per Di Maio nessuna alleanza con il Pd
Il leader grillino esclude “totalmente” l'ipotesi di un dialogo con i democratici “per come si è comportato il Pd in questi mesi”
Nelle scorse settimane sul Foglio avevamo illustrato le simmetrie tra i programmi elettorali di Pd e M5s, sia sul piano politico sia su quello economico. E avevamo raccontato come tra i democratici fosse ritornata serpeggiante la tentazione – ciclica – di corteggiare il Movimento grillino. Prove di un’intesa che mai ci sarà, probabilmente, ma che pure Luigi Di Maio ha per un certo tempo additato come credibile, per dissuadere Matteo Salvini dalla tentazione della rottura all’indomani del 26 maggio. Ospite ieri di “Tribù – Europa 19” su Sky Tg24, Di Maio ha smentito qualsiasi ipotesi di alleanza con il Partito democratico. “È un no secco. Perché questo Pd ha cambiato il volto con Nicola Zingaretti ma è, se possibile, peggio e più subdolo di quello di Matteo Renzi”, ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico. Nessun contratto di opposizione, insomma. Perché quello di Zingaretti “è un partito che ha detto voleva difendere i più deboli e l’unica proposta di legge che ha presentato è la legge Zanda, che aumenta gli stipendi dei parlamentari. Contestualmente hanno ritirato la legge sul salario minimo. Di tutti i partiti negli scandali di corruzione quello che si sta comportando nella maniera più vergognosa è il Pd”. Una posizione simile a quella di Stefano Fassina, che intervistato dal Foglio ha dichiarato che “il nuovo programma del Pd è in linea col renzismo”. A scanso di equivoci, il leader grillino ha sostenuto di escludere “totalmente” un dialogo con i democratici “per come si è comportato il Pd in questi mesi. Ma anche volendo, e non voglio, bisognerebbe parlare con Renzi non con Zingaretti, perché i gruppi parlamentari li gestisce ancora Renzi”.
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Immagini da “Tribù – Europa 19” in onda su Sky TG24 dal martedì al venerdì alle 20.20