Greta Thunberg a Roma. Foto LaPresse

L'onda verde arriva a Strasburgo senza passare da Roma

Maria Carla Sicilia

Crescono i seggi degli ecologisti in Europa. Gli italiani all’estero votano "green" ma in Italia l’ambientalismo si è dissolto tra disinteresse (nonostante Greta e il Papa) e la calamita del Pd

Roma. Le prime elezioni europee dopo l'esordio di Greta Thumberg e del suo movimento internazionale per la difesa dell'ambiente hanno portato al Parlamento di Strasburgo 17 seggi in più per il gruppo Verdi/Ale, per un totale di 69 eurodeputati. Il miglior risultato di sempre. I partiti ecologisti hanno ottenuto i risultati più importanti nei paesi in cui il dibattito sui temi ambientali è più sviluppato, il che non coincide con i paesi che adottano comportamenti più sostenibili o che inquinano di meno. 

     

Il primo esempio è la Germania, alle prese con blocchi del traffico a intermittenza per contenere l'inquinamento atmosferico e con l'uscita dal carbone, che cambierà il volto industriale di molte regioni tedesche. A Berlino i verdi sono stati il secondo partito più votato e manderanno a Strasburgo 21 eurodeputati, 8 in più rispetto alle elezioni del 2014. Gli ecologisti sono arrivati secondi anche in Irlanda e Finlandia – che avranno due eurodeputati a testa – mentre in Francia sono arrivati terzi, raddoppiando la loro presenza in Parlamento (12 eurodeputati), e in Gran Bretagna quarti (11 eurodeputati, prima erano 6). Ma la retorica ambientalista, tuttavia, non ha fatto breccia allo stesso modo tra gli elettori europei e ci sono anche paesi che perderanno seggi nel gruppo dei Verdi, come Croazia, Ungheria, Estonia e Slovenia. Tra i grandi assenti del prossimo gruppo verde del nuovo Parlamento europeo c'è anche l'Italia, che non manderà a Strasburgo nessun rappresentate.

       

   

      

La coalizione formata dai Verdi e da Possibile – quella che ha candidato nelle sue liste anche esponenti del movimento "trasversale" Fronte verde, che come ha scritto sul Foglio Luciano Capone ha radici profonde nella destra – si è fermata al 2,3 per cento dei voti, al di sotto della soglia di sbarramento. All'estero, la stessa lista, Europa Verde, ha ottenuto il 9,8 per cento dei voti, ribaltando i risultati nazionali e arrivando al quarto posto dopo Partito democratico, Lega e M5s.

   

Gli elettori italiani oltre confine hanno così fatto convergere i propri voti nell'unica lista che ha messo al centro del suo programma le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, mentre in Italia è mancato un voto "green", così come manca nel dibattito pubblico un interlocutore capace di proporre una politica ambientale convincente e coordinata con quella industriale. Da quando è al governo, il M5s ha deluso molti dei comitati ecologisti, che pure in un primo momento avevano riposto grandi aspettative nelle sue promesse ambientali. Il Pd invece ha tentato di appropriarsi del tema, con il nuovo segretario, Nicola Zingaretti, che ha dedicato alla giovane Greta Thumberg la sua vittoria alle primarie, ma invece di mobilitare le forze ambientaliste il risultato è stato quello di disperdere voti.

       

A margine della politica, a occupare il dibattito sul tema in Italia è il Papa, che proprio oggi è tornato a parlare di cambiamenti climatici. "Dobbiamo agire con decisione per porre fine alle emissioni di gas serra entro la metà del secolo al più tardi – ha detto Francesco durante un incontro organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze – e fare anche di più. Le concentrazioni di diossido di carbonio devono diminuire in modo significativo al fine di assicurare la sicurezza della nostra casa comune". Il Papa ha usato toni d'allarme: "Le conseguenze dell’inazione globale sono sorprendenti – ha detto – In giro per il mondo vediamo ondate di calore, siccità, incendi boschivi, inondazioni ed altri eventi meteorologici estremi, innalzamento dei livelli del mare, emersione di malattie e di ulteriori problemi che sono solo un duro avvertimento di qualcosa di molto peggio che potrebbe essere in arrivo, a meno che non si agisca e non si agisca con urgenza". Per gli elettori italiani, tuttavia, la questione non è una priorità.