Il nuovo sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu (foto via Facebook)

Chi è Truzzu, il candidato (molto) di destra che ha conquistato Cagliari

Marianna Rizzini

Ha battuto Francesca Ghirra, viene da Fratelli d'Italia e dice di ispirarsi a Salvini. Ritratto del nuovo sindaco del capoluogo sardo

Roma. Lo smacco è doppio, visto da Cagliari: la sinistra perde la città tante volte indicata come modello (sotto il sindaco ex Sel Massimo Zedda, sconfitto come candidato presidente alle Regionali). Anzi forse è anche triplo, lo smacco, vista l'affermazione di misura (ora il centrosinistra ha chiesto il riconteggio) per Paolo Truzzu, ex consigliere regionale eletto neosindaco del capoluogo come esponente di Fratelli d'Italia. “Priorità: pulire la città”, ha detto Truzzu a chiunque lo abbia intervistato nelle ore immediatamente successive alla vittoria: “La città ha voluto cambiare – ha detto – soprattutto per volontà dei tanti soggetti che non sono stati ascoltati in questi anni. Oggi Cagliari è una città sporchissima e il primo impegno è quello di garantirne una pulizia straordinaria”. Fatto sta che la vittoria di Truzzu, quarantaseienne laureato in Scienze politiche, occhiali e aria dimessa, passato lavorativo nel settore pubblico e trascorso politico tutto locale, è stata accolta con allarme non soltanto nella sinistra cagliaritana: Fratelli d'Italia, infatti, è passato dal 3,6 per cento di cinque anni fa a oltre l'undici per cento e il centrodestra si è affermato in tutta l'isola. E Truzzu, che ha percorso tutta la scala della carriera verso il governo della città (da impiegato comunale a sindaco) non ha concesso l'onore delle armi al predecessore.

 

Per lui Zedda si è comportato “come Cetto La Qualunque…per tutta la campagna elettorale c’è chi ha tentato di avvelenare i pozzi provando a conquistare l’elettorato grillino, raccontando fatti in una maniera da tribuno, da piccolo consigliere di un paese di provincia. L’ex sindaco Massimo Zedda ha smesso il suo ruolo istituzionale e forse anche per questo il centrosinistra ha perso. Faccio i miei complimenti a Francesca Ghirra per la battaglia politica, un po’ meno a Zedda che ha provato ad alzare i toni, inutilmente e senza motivo”. Qualche ora dopo, il neosindaco ha cercato di porsi in modo diverso: “Voglio capire come utilizzare le risorse a disposizione e cosa si può fare per fare in modo che la gente esca da qualunque situazione di bisogno”. La città è spaccata (con una larga parte di astenuti) e il riconteggio chiesto dal centrosinistra ne è una prova. Tanto che, quando è stato chiesto al neosindaco se si aspettasse di più, Truzzu ha risposto: “Pensavamo che potesse esserci un divario più ampio, ma le vittorie più sofferte sono anche le più belle. Siamo riusciti a fare un percorso di crescita e di ascolto di tanti pezzi della società civile”.

 

La corsa di Truzzu è cominciata molto tempo fa, nel senso che il sindaco da anni presidia la destra cittadina, fino a essere scelto come candidato la scorsa primavera, dopo un incontro ad Arcore tra Fdi, Lega e Forza Italia. “È un grande onore che abbiano pensato proprio a me come candidato sindaco, da adesso si inizia a lavorare cercando di coinvolgere tutti i movimenti e i partiti del centrodestra che hanno contribuito al trionfo delle Regionali”, aveva detto Truzzu in quell'occasione. E si era lanciato nella campagna elettorale al grido di “Cagliari deve ritornare a essere la città di tutti, pronta a competere con altre realtà nazionali e del Mediterraneo”, con un occhio ala Lega di Matteo Salvini: “È uno dei leader politici più amati dalla popolazione, sono contento di poter contare anche sul suoi aiuto”.

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.