Brugnaro lancia la sua alternativa antisfascista
Il sindaco di Venezia, ospite del Foglio Tech Festival, propone una “regionalizzazione dei movimenti”: “Un movimento civico trasversale aperto a tutti. Che proponga l'autonomia come efficientamento dello Stato e liberi energie”
Un movimento civico trasversale che, partendo dal Veneto, possa diventare un modello nazionale rivolto a chi non si riconosce negli attuali partiti ed è alla ricerca di un'alternativa. La proposta la lancia parlando alla seconda edizione del Foglio Tech Festival il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
Intervistato dal direttore Claudio Cerasa sul palco della Scuola Grande della Misericordia il primo cittadino prova ad immaginare un'alternativa all'attuale scenario politico. “Io non sono un politico - spiega - non ho tessere e non ne ho mai prese. Personalmente sono favorevole ai movimenti che vogliono cambiare le cose, ma secondo me la priorità, oggi è quella di riuscire a coinvolgere i giovani”.
Brugnaro, dopo aver ricorda di essersi speso per il sì al referendum costituzionale (“anche se le riforma era scritta male sono convinto che il miglioramento dell'organizzazione dello stato sia una priorità”) mette in guarda dai rischi della democrazia diretta: “In gioco, oggi, c'è soprattutto l'idea di libertà. Una libertà che trova la sua esemplificazione nell'istituzione dello scrutinio segreto dove ognuno di noi può esprimere la propria scelta senza sentirsi pressato dal potere di turno”.
Per difendere questa libertà, ma soprattutto per difendere un'idea di autonomia che significa anzitutto “la possibilità di fare senza chiedere ulteriori soldi allo stato”, Brugnato ha pensato a una “regionalizzazione dei movimenti”. “Come sapete - spiega - io governo sostenuto da un'alleanza di centrodestra ma sono un uomo di centro, molto attento alle istanze delle categorie produttive, alle associazioni del lavoro. La mia proposta è quella di una lista regionale, un movimento civico trasversale, nel mio caso a sostegno del governatore Zaia, che possa aiutare un Veneto che diventi più autonomo. Che liberi certe mani e certe menti. Non so se questo modello potrà essere ripreso in altre regioni o a livello nazionale. Ma la mia idea è quella di movimento aperto a tutti, che metta al centro l'idea di autonomia come efficientamento dello stato. Credo che una proposta di questo tipo potrebbe essere interessante per tutti coloro che sono alla ricerca di una collocazione ed è smarrito”.