Losanna, l'assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 (LaPresse)

I grillini si arrabbiano con Di Maio anche sulle Olimpiadi

“La passione e la lungimiranza non vivono più qui”, attacca il consigliere torinese Marco Chessa. “Il vicepremier si fece garante che il governo ci avrebbe sostenuto. Un colpo basso”

“Le Olimpiadi invernali del 2026 a Milano e Cortina sono una vittoria per l'Italia e una sconfitta per Torino”, scrive su Facebook il consigliere comunale torinese, Marco Chessa. Un post lungo e velenoso, quello del “consigliere atipico del M5s”, che ha votato contro l’alleanza con la Lega a livello nazionale ed era favorevole alle Olimpiadi e alla Tav: “Una sconfitta maturata per meri interessi di bottega politica di una parte del Movimento Cinque Stelle torinese, regionale e nazionale – dice Chessa – che ha preferito opporsi ad una opportunità incredibile per la nostra città e farsi dettare la linea da comitati e coordinamenti capaci di portare in piazza ben ventiquattro manifestanti a bruciare un dossier olimpico contro l'ottanta per cento dei torinesi favorevoli all'evento. Lo stesso ottanta per cento che nell'ultima tornata elettorale ha espresso chiaramente e legittimamente la propria opinione ed il proprio voto”.

   

   

“Durante i mesi della querelle olimpica – prosegue Chessa – ho accettato a denti stretti, probabilmente sbagliando, di sostenere la linea politica della candidatura unica torinese dopo che in un incontro privato con il M5s Torino il vicepremier Di Maio si fece garante che il governo avrebbe sostenuto politicamente ed economicamente solamente la nostra candidatura in quanto era l'unica che aveva i requisiti tecnici, ambientali ed economici in linea con il nuovo corso politico: vedere il premier Conte con esponenti del M5s a Losanna e il supporto economico del governo nella misura di oltre quattrocento milioni di euro per i costi relativi alla sicurezza e altre voci accessorie sono stati dei colpi bassissimi che hanno minato la mia fiducia nei confronti di chi aveva dato la propria parola. Organizzare un evento mondiale insieme a una città come Milano avrebbe potuto aprire scenari interessanti per Torino e soprattutto per un Piemonte che non cresce allo stesso livello delle altre regioni del nord Italia”. 

  

  

E se l'opposizione ha gioco facile ad attaccare i grillini – “A rimetterci è solo Torino. Sappiamo a chi dire
grazie”, scrive su Fb il capogruppo Pd in consiglio comunale a Torino, Stefano Lo Russo. “Prendo atto che il M5s
ha cambiato idea di nuovo idea, Raggi nel 2016 impedì la candidatura di Roma, oggi Conte definisce le Olimpiadi un sogno condiviso”, twitta il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci – i pentastellati si dividono tra imbarazzato silenzio e frasi di rito. Con un cinguettio social arrivano, secche, le congratulazioni della sindaca torinese Chiara Appendino. Gianluca Corrado, consigliere meneghino del M5s, usa le frasi chiave dei grillini e dice che “adesso sarà precisa responsabilità di tutti gli amministratori, di qualsiasi colore, far sì che questo evento sia gestito come si deve, tenendo da canto il malaffare e la criminalità organizzata”. Così come il consigliere regionale bergamasco Dario Violi, che da piazza Gae Aulenti insiste sul “dossier senza sprechi”. “Investimenti, sviluppo e posti di lavoro. Un sogno, una grande opportunità, un risultato che porta prestigio all'Italia tutta”, festeggia il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. Idem per il sottosegretario alla pa, Mattia Fantinati: “Una grandissima occasione di rilancio e sviluppo per tutta l'Italia che aspettavamo da tantissimo tempo”.

Di Maio si limita a una nota, nella quale sostiene che “ha vinto lo sport, la sua purezza e l’entusiasmo di un intero Paese, lontano da ogni logica di potere, lontano da ogni interesse. L’Italia saprà dare il meglio di sé e saprà vincere come fa ogni volta che gioca da squadra”. Ma il silenzio imbarazzato dei big grillini fa rimbombare le accuse telematiche di Marco Chessa, che conclude il post con i suoi complimenti al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e con un'amara stoccata: “Sorrido al pensiero di qualche collega di Movimento che ne chiedeva le dimissioni, dando la conferma del fatto che in politica c'è chi parla e chi invece ottiene risultati e riconoscimenti. Risultati e riconoscimenti che al momento non ci riguardano, perché la passione e la lungimiranza non vivono più qui”.