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Il Salvini occulto è un guaio per l'Italia

Luciano Capone

BuzzFeed svela la conversazione dell’ambasciatore salviniano a Mosca mentre trattava con i russi un finanziamento per la campagna anti europeista della Lega. Salvini non prende le distanze, ma ci sono 65 milioni di ragioni per fare chiarezza

Ora c’è anche la registrazione, diffusa da un’inchiesta di BuzzFeed a firma di Alberto Nardelli. Il 18 ottobre 2018 sei uomini, tre italiani e tre russi, si sono incontrati nella hall del Metropol di Mosca per discutere di un affare: un accordo petrolifero per finanziare la campagna elettorale di un partito di destra in ascesa che ha come obiettivo quello di cambiare il volto dell’Europa, avvicinandola alla Russia, attraverso la vittoria alle elezioni europee di un’alleanza sovranista. “Salvini è il primo uomo che vuole cambiare tutta l’Europa – dice l’italiano – insieme ai nostri alleati, colleghi e altri partiti in Europa”, come la FpÖ in Austria, AfD in Germania, la Le Pen in Francia e Orbán in Ungheria. “Il prossimo maggio ci saranno le elezioni europee. Vogliamo cambiare l’Europa, una nuova Europa che deve essere vicina alla Russia come prima, perché vogliamo avere la nostra sovranità. Vogliamo davvero decidere per il nostro futuro, che non dipende dalle decisioni di illuminati (illuminates, sic!), di Bruxelles, degli Stati Uniti”. A parlare è Gianluca Savoini, l’uomo della Lega per le relazioni con la Russia. Secondo l’inchiesta di BuzzFeed, che ha pubblicato la trascrizione della registrazione dell’incontro durato oltre un’ora, gli uomini al tavolo hanno parlato di una trattativa che avrebbe coinvolto un’importante compagnia petrolifera russa nella vendita di almeno 3 milioni di tonnellate di carburante in un anno all’Eni, per un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di dollari. La compravendita sarebbe dovuta avvenire attraverso intermediari che avrebbero applicato uno sconto di circa il 4 per cento, per un valore attorno ai 65 milioni di dollari, che sarebbero poi dovuti arrivare in qualche modo in Italia per sostenere la campagna elettorale della Lega. Un italiano dichiara che non contano di ricavare dall’affare soldi per se stessi, perché “non è una questione personale, è solo una questione politica”. “Contiamo di sostenere una campagna elettorale che è di beneficio, di reciproco beneficio, per i due paesi”. Salvini, che in quei giorni era a Mosca per un convegno organizzato da Confindustria Russia, nega di aver “mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka dalla Russia”. Così come pure il tesoriere del Carroccio Giulio Centemero: “Fake news. Basta scaricare i bilanci della Lega per comprenderlo. Sono pubblici”.

 

L’audio conferma un’inchiesta di Giovanni Tizian e Stefano Vergine, uscita sull’Espresso lo scorso Febbraio, sempre smentita da Salvini e dalla Lega. Proprio Savoini, dopo l’articolo dell’Espresso, aveva negato quell’incontro al sito del governo russo Sputnik: “Non ho partecipato a nessuna trattativa e non ho mai ricevuto un singolo rublo né da Mosca né da nessun altro”. Ma ora conferma al Foglio di aver partecipato a quella riunione a Mosca.

 

“Era pieno di imprenditori quel giorno, visto il convegno del giorno prima. In un albergo! In mezzo a tanta gente…”, ha detto Savoini a David Allegranti. L’incontro raccontato dall’Espresso e da BuzzFeed c’è quindi stato, ma la trattativa non è mai andata in posto. “Posso solo dire che non ci sono mai stati fondi né soldi per la Lega da parte di nessuno di quelli citati da Buzzfeed. Tutte parole e blablabla”, ha dichiarato Savoini al Foglio. Importanti dirigenti della Lega sentiti dal Foglio sminuiscono il ruolo di Savoini, “quella è gente che approfitta della Lega e che cerca solo denaro”, facendo capire che il presidente dell’associazione culturale Lombardia - Russia agisce a titolo e per interesse personale.Ma le cose non stanno proprio così. Perché Savoini, che è l’ex portavoce di Salvini, è l’uomo della Lega nelle relazioni con la Russia. Savoini è l’artefice dell’accordo politico, nel 2017 tra la Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. Sempre presente, pur non avendo incarichi ufficiali negli incontri più importanti del leader della Lega con i russi. Solo pochi giorni fa ha partecipato alla cena in onore del presidente russo a Villa Madama offerta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Sono nella Lega dal 1991 – disse Savoini al Foglio lo scorso luglio, quando era stata notata la sua anomala presenza all’incontro tra Salvini e il ministro dell’Interno russo Vladimir Kolokoltsev –. Coordino gli incontri di Matteo Salvini con gli ambienti russi. Non è che adesso sia cambiata la situazione. Non vedo quale sia il problema, seguo Matteo da sempre”.

 

E’ difficile sapere se davvero Savoini agisse in quella trattativa per conto di Matteo Salvini oppure se usasse il nome della Lega e la sua vicinanza al vicepremier per interessi personali. Una cosa però è certa: dopo la diffusione dell’audio di BuzzFeed, che conferma l’inchiesta dell’Espresso, Salvini non ha preso le distanze da Savoini. Anche perché significherebbe prendere le distanze dalla linea politica filorussa e antieuropea che la Lega ha tenuto finora.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali