Ops. Sulla Gregoretti Salvini ha violato una legge scritta da Salvini
Il ministro ha nascosto tutte le violazioni del nostro codice. "È lui il vero fuori-legge”, ci dice Magi
Si è affacciato ancora una volta su Facebook e ha annunciato che, grazie alle sue manovre marinaresche, ha risvegliato le coscienze internazionali, ma ha nascosto tutte le violazioni del Testo Unico Nazionale che finora è stato capace di compiere. Non è vero che Matteo Salvini ha fatto sbarcare ieri gli ennesimi sventurati, soccorsi da una nave della Guardia Costiera, la Gregoretti, perché aveva finalmente “risolto il problema. Cinque paesi europei si faranno carico di 116 migranti”. È invece ampiamente probabile che li abbia fatti scendere per non continuare a calpestare quanto sancito dall’italianissimo Testo Unico sull’immigrazione e da quell’articolo 10 ter che neppure il suo decreto sicurezza, quello che dovrebbe recintare il Mar Mediterraneo, è riuscito a fare.
E infatti, all’articolo 10 ter del decreto legislativo del 25 luglio del 1998, si prevede che “lo straniero rintracciato in occasione dell’attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna e giunto in territorio nazionale, a seguito di operazioni di salvataggio, è condotto presso appositi punti di crisi e altresì effettuate le operazioni di rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico”. Lo traduce dal burocratese all’intellegibile, il deputato di Più Europa e già segretario dei Radicali, Riccardo Magi, che nelle sedi istituzionali ha sollevato il conflitto, denunciato l’abuso. “E ho registrato il silenzio della Lega, compreso quello di Nicola Molteni, il sottosegretario degli Interni, che non mi ha saputo rispondere o forse non voleva”. Molteni che è ormai considerato il ministro facenti funzioni quando Salvini prende il sole al Papeete Beach, non ha replicato a Magi.
Non era in nome dei trattati internazionali che lo si sfidava ma in nome del nostro diritto che se ne chiedeva conto. “Nel testo, che ripeto non è stato modificato dal decreto sicurezza, si obbligano le autorità a condurre rapidamente tutti coloro che sono stati soccorsi in mare nel centro più vicino per procedere all’identificazione”. Come spiega Magi, prima della loro identificazione, non è possibile sapere se siano migranti irregolari, richiedenti asilo e, dato che Salvini è molto sensibile all’argomento, non si può sapere se a bordo ci siano uomini con precedenti penali che rappresentano una seria minaccia per lo Stato. “E non si capisce neppure se possano chiedere il ricongiungimento familiare, raggiungere i loro cari nel resto d’Europa. Da qui l’esigenza dell’accompagnamento rapidissimo nei centri”.
E però, una cosa nel testo è chiarissima. “Un ministro non può vietare l’ingresso di una nave in un porto italiano, tanto più di una nave della Guardia Costiera” dice ancora Magi. Cosa può fare quindi? “Il ministro dell'Interno ha il potere di indicare il porto che deve essere assegnato alla nave. Scegliere l’approdo migliore dove, per ragioni di sicurezza e capienza, fare espletare tutte le procedure. Al ministro viene lasciato questo potere discrezionale. Non altro”. Più volte si è scritto che le competenze di Salvini confliggono con quelle del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Sono in conflitto più con l’autorità giudiziaria. Salvini ha finora emanato dei divieti amministrativi temendo l’immigrazione clandestina. Ma anche qui sconfina. Se c’è un reato non è certo lui che può accertarlo ma solo un magistrato”.
E dunque, per Magi è più eclatante la violazione del nostro codice rispetto a tutte le altre convenzioni che Salvini accartoccia. “La verità è che i suoi trattenimenti sono illegittimi perché mancando il riconoscimento dei migranti si è di fronte a uomini senza reati. Dei corpi”. È un groviglio che ha coinvolto anche docenti di diritto e che si è ancora più imbrogliato dopo il decreto sicurezza che, come aggiunge Magi, "cerca di punire a livello amministrativo quanto non riesce a fare a livello penale. Del resto, come si è visto ad Agrigento, è inapplicabile. Carola Rackete è stata liberata e non convalidato il suo arresto”. I giuristi si dividono anche sull’applicabilità in mare del decreto. “Rifacendosi al nostro Testo, c’è un caso in cui si potrebbe impedire l’accesso in un porto italiano”. Quale? “Quando ci si trova di fronte a una nave di conclamati trafficanti. E però, anche in quella circostanza non basta semplicemente impedire di avvicinarsi ma dovrebbero essere catturati”. Per Magi è la prova di quanto il decreto di Salvini sia “disumano, ricattatorio” e scritto in maniera “arruffona”. “Con le sue azioni, Salvini, trascina i funzionari, anzi, li sottopone a procedure extra legem”. Per colpa sua rischiano anche loro ? “Il problema è che vengono costretti. Secondo la legge italiana, c’è un ministro che la oltrepassa. È Salvini il vero fuori-legge”.