Gli ultimi sussulti di Forza Italia, Toti lascia il partito
Il governatore della Liguria escluso dalla Coordinamento di presidenza: “La classe dirigente ha deciso di uccidere ogni speranza”. E Carfagna rinuncia all'incarico
La rottura era prevista e annunciata. il governatore della Liguria Giovanni Toti lascia Forza Italia dopo che Silvio Berlusconi lo ha escluso dal Coordinamento di presidenza del partito. Un Coordinamento costituito dalla senatrice Annamaria Bernini, dalla vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna, da Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.
Per Toti c'è poco da aggiungere. “Avevo creduto che davvero fosse possibile cambiare, che davvero Forza Italia potesse rinascere da se stessa - ha scritto subito dopo su Facebook -. Pur di far finta di continuare a vivere e baloccarsi con le proprie poltrone, la classe dirigente ha deciso di uccidere ogni speranza. La paura, la nostalgia hanno il sapore amaro di chi ha deciso di privare tanta gente di una rappresentanza politica. Ma tutto questo è il vecchio”.
E ai giornalisti che lo interrogano all'uscita dalla sede di FI in via San Lorenzo in Lucina, ribadisce: “Non si ha intenzione di cambiare alcunché, dunque, credo che questa avventura, cominciata il 19 di giugno per provare a cambiare qualcosa, onestamente finisca qua. Buona fortuna a tutti...”.
Poco dopo anche Mara Carfagna, con una formula meno netta, rinuncia all'incarico e apre un altro fronte di crisi: “Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal presidente Berlusconi il 19 giugno innanzi ai gruppi parlamentari di Forza Italia e dell'insediamento di un Coordinamento di presidenza”.
"Coordinamento - precisa - del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui, chiarisce, non intendo far parte. È una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione”.