Il primo successo di Salvini e Di Maio
Grazie agli anti europeisti, l’Europa non è mai stata così amata in Italia
E’ forse il caso di dire che in Italia per amare, o quantomeno apprezzare, un po’ di più l’Europa serviva un governo euroscettico. L’Eurobarometro, il sondaggio periodico della Commissione europea, effettuato dopo le ultime elezioni, afferma che “l’Unione europea è vista in una luce più positiva che in qualsiasi momento degli ultimi dieci anni”. Questo nel complesso dei 28 paesi membri, mentre per l’Italia i giudizi sono più negativi, al di sotto della media. In ogni caso il trend è in crescita, nel senso che gli italiani hanno un giudizio migliore. Ad esempio la fiducia nell’Unione europea è adesso al 37 per cento, in aumento di un punto, mentre la sfiducia è ferma al 55 per cento. Prevalgono i giudizi negativi, quindi, ma la situazione è migliore rispetto a ciò che riguarda le istituzioni nazionali: la fiducia nel Parlamento italiano è ferma al 31 per cento (sfiducia al 64) e quella nel governo al 30 (sfiducia al 66). Inoltre il 56 per cento degli intervistati si dice ottimista sul futuro dell’Unione europea; la percentuale degli italiani che ha un’immagine negativa dell’Ue è scesa di 7 punti percentuali rispetto allo scorso autunno e quella che ha un’immagine positiva è salita di 3 punti. Anche le risposte sul funzionamento della democrazia nell’Ue sono positive: il 52 per cento degli italiani si ritiene soddisfatto (in aumento di 10 punti rispetto allo scorso autunno). Infine persino l’appoggio all’euro, che è stato descritto dalla Lega e dal M5s come l’origine di tutti i mali dell’economia italiana, è forte e più di prima: il 65 per cento degli italiani è favorevole all’Unione monetaria (in aumento di 2 punti), in un contesto in cui l’approvazione per la moneta unica è salita nell’Eurozona al 76 per cento, il livello più alto dal 2004. Il nostro paese rimane tra i meno euroentusiasti, con giudizi positivi spesso inferiori alla media, ma è bastato un anno di governo euroscettico e di scontri con la Commissione europea per far apprezzare di più le virtù dell’Unione europea. Non era un obiettivo presente nel contratto di governo, ma è sicuramente il miglior risultato ottenuto – in maniera del tutto involontaria – da Di Maio e Salvini.