Zingaretti non chiude al bisConte
Il segretario del Pd, in conferenza stampa, chiede discontinuità sulle persone ma anzitutto sui contenuti. E aggiunge: “Non ci sono veti e discussioni sui nomi”
Giuseppe Conte no, ma forse, chissà, anche sì. Dopo il faccia a faccia di venerdì sera tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio la trattativa per arrivare alla formazione di un governo giallorosso sembra essersi bloccata sul nome dell'ex premier. Per il M5s è ancora lui la persona che deve guidare l'esecutivo, ma una parte dei Democratici la pensa diversamente. O almeno sembrava pensarla diversamente fino a oggi quando il segretario dem ha convocato una conferenza stampa nella sede del Nazareno.
L'occasione è l'avvio del lavoro dei sei tavoli sul programma composti dai membri della segretaria e dai capigruppo di Camera e Senato (da domani verranno coinvolti anche i sindaci, i presidenti di Regione e i rappresentanti dell'associazionismo) dovranno definire i contenuti che saranno al centro dell'azione di governo o, in alternativa, rappresenteranno il programma in vista di elezioni anticipate. E Zingaretti ne approfitta per spiegare a che punto è la trattativa con il M5s: “Stiamo lavorando sul programma per l’Italia. Ci stiamo impegnando per una nuova idea di Italia. Vogliamo un Paese più green, più giusto, che metta al centro donne, lavoro, sviluppo e infrastrutture. Tra le proposte confermiamo la volontà di ridurre le tasse per i redditi medio bassi, investimenti su ambiente, scuola, infrastrutture. Vogliamo verificare se esistono convergenze per costruire un programma utile per l'Italia”.
La discussione, insomma, è anzitutto sui contenuti anche perché il segretario sottolinea che gli italiani non capirebbero un “rimpastone”. “Noi pensiamo - aggiunge - che in un governo di svolta la discontinuità deve essere garantita anche da un cambio di persone”.
Stiamo lavorando sul programma, non ci sono veti e discussioni sui nomi. Ci stiamo impegnando per una nuova idea di Italia #IdeeXItalia
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 25, 2019
La domanda a questo punto è una: tra queste persone c'è anche Conte? “Non ci sono veti e discussioni sui nomi” scrive Zingaretti su Twitter sintetizzando il contenuto della sua conferenza stampa (e su Facebook ribadisce: “Non facciamo discussioni sui nomi”). Insomma il segnale per il M5s è chiaro: anzitutto i contenuti, è su quelli che va costruita la discontinuità rispetto alla stagione gialloverde. Sul resto una soluzione si troverà. Quanto a Conte è abbastanza evidente che per il segretario dem sarebbe meglio di no. Ma mai dire mai.
Zingaretti convoca una conferenza stampa in cui offre due messaggi. Il primo riguarda ciò che dice: la discontinuità serve, si, ma serve sui contenuti. Il secondo riguarda ciò che lascia intendere: il veto del Pd è sui temi non sul premier. Sintesi: Conte meglio di no, ma vediamo
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) August 25, 2019