Nel Pd inizia a cadere il veto sul Conte bis
Il segretario dribbla le domande sul possibile ritorno dell'ex premier a Palazzo Chigi. I capigruppo dem Marcucci e Delrio: “Nessun rifiuto vogliamo parlare di contenuti”
Una settimana fa, nonostante gli applausi ricevuti nell'Aula del Senato, Giuseppe Conte era il simbolo di un fallimento. Il premier che, dopo 14 mesi trascorsi al fianco di Matteo Salvini, si accorgeva improvvisamente di tutti i difetti dell'alleato. E Nicola Zingaretti non si lasciava sfuggire l'occasione di sottolinearlo: “Le parole di Conte sono da apprezzare, ma c'è il rischio di una autoassoluzione. In questi 14 mesi, Conte è stato il presidente del Consiglio, anche del ministro Salvini, e se tante cose denunciate sono vere perché ha atteso la sfiducia per denunciarle?”. E 24 ore dopo l'inizio ufficiale della crisi, con ancora più decisione, ribadiva: “Discontinuità vuol dire che ovviamente non vogliamo e non possiamo entrare in un governo che propone il Conte bis, il proseguimento di un governo che abbiamo combattuto. Tutti si facciano carico della necessità di avviare un nuovo governo”.
Sono trascorsi sette giorni. La trattativa fra Pd e M5s è entrata nel vivo. Fra 48 ore il presidente Sergio Mattarella vorrà sapere se e come può nascere in Parlamento un nuovo governo. E l'opposizione del Pd nei confronti di un Conte bis inizia a vacillare. Già ieri, nella sua conferenza stampa al Nazareno, il segretario Zingaretti – rivendicando la necessità di una discontinuità che fosse di persone ma, anzitutto, di contenuti – non aveva chiuso all'ipotesi. Ma oggi la cosa appare ancora più evidente.
Perché, parlando ai giornalisti, il segretario ha abilmente dribblato le domande su possibili veti a un Conte bis ribadendo che il punto centrale sono i contenuti e che, alla fine, una soluzione si può trovare. Basta ascoltarsi.
Bisogna ascoltare a vicenda le ragioni degli uni e degli altri e mi auguro che accada nelle prossime ore
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 26, 2019
Anche il renziano Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, è sulla stessa linea: “Non ci sono veti, vogliamo parlare di contenuti”. Stesse parole per l'altro capogruppo, Graziano Delrio: “Conte bis? Non si lavora con veti e ultimatum”. Insomma, l'accordo per un governo giallorosso ancora non c'è, tutto può ancora saltare ma, l'impressione è che per il Pd Conte non sia più così “indigesto”.
Tutto può ancora saltare e non è ancora detto che il governo nasca. Ma intanto qualcosa nel Pd sta succedendo: sta cadendo il veto della segreteria su Conte
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) August 26, 2019
(video Francesco Cocco)