Zingaretti dà il via libera al Conte bis. Ma chiede al M5s di abbandonare il populismo economico
Il segretario del Pd al Quirinale da Mattarella: “Abbiamo accettato l'indicazione del premier da parte dei 5 Stelle. Ora discontinuità sulle ricette economiche”
Non c'è voluto molto, mezz'ora o poco più di incontro con il Capo dello Stato. Giusto il tempo di ufficializzare quello che tutti già sapevano. Il Pd dà il suo via libera al ritorno di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Non è dato sapere se questo basterà per far nascere un governo rosso-giallo. Di sicuro basterà perché Sergio Mattarella, forse già stasera ma più probabilmente domattina, affidi a Conte l'incarico di formare un nuovo esecutivo. Da lì in poi peseranno i dettagli. Anzitutto la necessità di trovare un ruolo a Luigi Di Maio che non sembra aver ancora rinunciato all'ipotesi di fare il vicepremier nonostante il Pd escluda seccamente questa possibilità. Ma soprattutto la capacità di arrivare in tempi brevi a definire una piattaforma programmatica comune.
Zingaretti dice di sì al premier indicato dal M5s (Conte) e dice che bisogna tentare perché serve un governo di "chiara discontinuità sulle ricette economiche” e che "metta fine alla stagione dell'odio, del rancore, della paura". #governorousseaugiallo #leuropaèilpaesecheamo
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) August 28, 2019
Per Zingaretti la parola chiave è “discontinuità”, soprattutto “sulle ricette economiche”. “Bisogna aprire una nuova stagione politica civile e sociale – dice subito dopo l'incontro con Mattarella – Un governo che convinca gli italiani che le difficoltà economiche e sociali ci sono ma posso essere superate da un impegno comune. Un governo per i tanti diplomati e laureati che non siamo riusciti a trattenere, un governo per chi è alla ricerca di un lavoro e investe nelle imprese per la cresciuta economica. Un governo che abbracci una chiara discontinuità delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale e sostenga lo sviluppo verde”.
Insomma, detta così, non sembra una richiesta di abiura di quota 100 o del reddito di cittadinanza, le due misure simbolo del governo gialloverde. Ma di certo, se vuole governare con il Pd, il M5s dovrà mettere da parte un bel po' del populismo economico che fin qui ha caratterizzato la linea politica grillina.