Il discorso di Giuseppe Conte al Quirinale
Cosa ha detto il presidente del Consiglio, che ha accettato con riserva l'incarico, dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ringrazio, mi ha conferito l’incarico di formare il governo, incarico che ho accettato con riserva. Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e, all’esito di questo confronto, mi dedicherò a elaborare un programma insieme alle forze politiche che hanno espresso il loro sostegno a favore di questo nuovo progetto politico e che desidero, sin d’ora, qui ringraziare.
È una fase molto delicata per il Paese: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo.
Stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità: l’economia globale soprattutto in Europa sta rallentando, anche per effetto delle tensioni commerciali in atto, in particolare tra Stati Uniti e Cina.
Ci separano poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio; dobbiamo metterci subito all’opera per definire una manovra economica che contrasti l’aumento dell’IVA, che tuteli i risparmiatori e che offra una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale.
Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto per consentire all’Italia – Paese fondatore dell’Europa - di svolgere un ruolo da protagonista, ruolo che merita.
Dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità e in occasione di rilancio.
Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente.
Con questa consapevolezza mi confronterò con le forze politiche che si sono dichiarati disponibili a sostenere il nuovo progetto. Preciso subito che non sarà un Governo CONTRO. Sarà un Governo PER il bene dei cittadini, PER modernizzare il Paese, PER rendere la nostra Nazione ancora più competitiva nel contesto internazionale, ma anche più giusta, più solidale, più inclusiva.
Realizzerò un Governo nel segno della NOVITÀ: è quello che mi chiedono le forze politiche che hanno annunciato la disponibilità a farne parte.
Questo è il momento di una NUOVA STAGIONE, un’ampia stagione RIFORMATRICE, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze.
Mi ripropongo di creare una squadra di lavoro che si dedichi incessantemente e con tutte le proprie competenze ed energie a offrire ai nostri figli l’opportunità di vivere in un Paese migliore:
- un Paese in cui l’istruzione sia di qualità e aperta a tutti,
- un Paese all’avanguardia nella ricerca e nelle più sofisticate tecnologie,
- che primeggi, a livello internazionale, nella tutela dell’ambiente, della protezione delle bio-diversità e dei mari,
- che abbia infrastrutture sicure e reti efficienti, che si alimenti prevalentemente con le energie rinnovabili,
- che valorizzi i beni comuni e il patrimonio artistico e culturale,
- che integri stabilmente nella propria agenda politica il Benessere equo e sostenibile,
- un Paese che rimuova le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, territoriali, di genere;
- che sia un modello di riferimento, a livello internazionale, nella protezione delle persone con disabilità;
- che non lasci che le proprie energie giovanili si disperdano fuori dei confini nazionali, ma un Paese che sia anzi fortemente attraente per i giovani che risiedono all’estero;
- che veda un Mezzogiorno finalmente rigoglioso di tutte le sue ricchezze umane, naturali, culturali;
- un Paese nel quale la P.A. non sia permeabile alla corruzione e sia amica dei cittadini e delle imprese; con una giustizia più equa ed efficiente;
- dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno.
Come sapete, ho vissuto già un’esperienza di governo.
Vi confesso che la prospettiva di avviare una nuova esperienza di governo, con una maggioranza diversa, mi ha sollevato più di un dubbio.
Ho superato queste perplessità nella consapevolezza di avere cercato di operare sempre nell’interesse di tutti i cittadini. Nessuno escluso.
Non sto dicendo che ci sono sempre riuscito.
So però di avere sempre cercato di servire e rappresentare il mio Paese, anche all’estero, guardando solo al bene comune, e non a interessi di parte o di singole forze politiche.
Questi principi e questi valori - che so essere stati apprezzati e condivisi da molti italiani - sono l’elemento di COERENZA con cui intendo dar vita a questa nuova stagione e guidare questo governo.
Più precisamente, COERENZA vorrò nella cultura delle regole e nella fedeltà ai valori che hanno sempre ispirato la mia azione. Sono principi non negoziabili, che non conoscono distinzione di colore politico.
Sono principi scritti nella nostra Costituzione. Ne cito alcuni: il primato della Persona, il lavoro come supremo valore sociale, l’uguaglianza nelle sue varie declinazioni, formale e sostanziale, il rispetto delle Istituzioni, che significa il rispetto di tutti i cittadini che queste rappresentano.
Il principio di laicità e, nel contempo, di libertà religiosa. E infine, complessivamente, la difesa degli interessi nazionali, nel quadro di un multilateralismo efficace, fondato sulla nostra collocazione euro-atlantica e sulla integrazione europea.
Intendo dar vita a un Governo pienamente concentrato sugli interessi dei cittadini, che porti in alto il nome dell’Italia, accrescendo il bagaglio di credibilità e prestigio di cui il nostro Paese già attualmente gode a livello internazionale.
Questo è il momento del coraggio, e della determinazione. Il coraggio di disegnare un Paese migliore. La determinazione di perseguire questo obiettivo, senza lasciarsi frenare dagli ostacoli.
Di mio aggiungerò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo.
Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati, ho evocato la formula di un “nuovo umanesimo”. Non ho mai pensato che fosse lo slogan di un Governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese.
Nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e, in caso di esito positivo, per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri.