Molinari (Lega) contro il trasformismo dell'Europa sulla Nadef
Il capogruppo leghista alla Camera: “La Nota di aggiornamento al Def è concepita al solo scopo di superare questa fase senza litigi nella maggioranza. Intanto il deficit sale, il debito pure e le misure per la crescita non si vedono”
Roma. “E’ una manovra da ragionieri, senza visione né coraggio”, il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari la tocca piano. “La Nota di aggiornamento al Def – dichiara al Foglio – è concepita al solo scopo di passare la nottata, insomma di superare questa fase senza litigi nella maggioranza. Intanto il deficit sale, il debito pure e le misure per la crescita non si vedono”.
A Montecitorio si è appena tenuto il “tavolo del centrodestra” con i capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. “Ci incontreremo periodicamente per coordinare l’attività dell’opposizione”. Vi presentate insieme alle prossime politiche? “Mah, io starei sull’oggi. Si vota in molte regioni italiane, e sui territori il centrodestra è vincente”, replica Molinari.
Piemontese, stimato non solo nella Lega, è uno degli under 40 su cui Matteo Salvini ripone molte speranze. “La nuova guardia leghista”, scandisce il Capitano. Tornando alla manovra, però, l’Europa concede maggiore flessibilità all’esecutivo rossogiallo che sembra aver riportato ordine e fiducia, sobrietà e misura. “Da Bruxelles – prosegue Molinari – ci hanno detto per mesi che con un rapporto deficit/pil al 2,1 per cento avremmo sfasciato i conti pubblici. Adesso che il governo si propone di portarlo al 2,2, va tutto bene? Io non sono convinto che l’Unione europea farà i miracoli. Nella Nadef si legge che il vincolo europeo sul debito sarà violato. Dunque, come sosteniamo da sempre, esistono regole astruse che non possono essere rispettate. Noi siamo andati a litigare in Europa per includere in manovra misure che stimolassero l’economia come la cancellazione dell’Imu sui capannoni, il taglio dell’Ires per le imprese, quota 100…. I giallorossi invece fanno più deficit e basta”. Vi rinfacciano i “conti del Papeete”. “Il provvedimento più costoso si chiama reddito di cittadinanza. Noi ne chiediamo la sospensione perché si elargiscono fiumi di denaro senza controlli effettivi e senza che i sindaci possano impiegare i beneficiari in una serie di lavori socialmente utili. Ora lo prendono pure i terroristi”.
Il riferimento è al caso della ex brigatista Federica Saraceni: la scorsa primavera la Lega votò contro un emendamento forzista che escludeva i condannati di terrorismo dalla platea dei potenziali percettori. “Vero, in una logica di coalizione è successo. Tuttavia la norma in vigore nega il sussidio alle persone sottoposte a custodia cautelare. Allora, in forza di un’interpretazione estensiva, se un presunto innocente ne è privato, un condannato definitivo non può essere ammesso”. Dai primi dati della Guardia di Finanza, emergono irregolarità in almeno il 60 percento dei casi. “Il sussidio per chi non lavora è estraneo alla cultura leghista. Al governo abbiamo dovuto approvare molte misure che non ci convincevano”.
Sette miliardi a copertura della manovra dovrebbero venire dalla lotta all’evasione. “Cifra irrealistica! Con la fatturazione elettronica che ha segnato un cambio epocale lo stato ha incassato tre miliardi. Come si può pensare di recuperarne più del doppio dando qualche incentivo a bancomat e carte di credito?”. L’aumento dell’Iva sembra scongiurato. “A parole, vedremo nei fatti. La maggioranza non è d’accordo su nulla. Hanno accantonato il tema della rivalutazione degli estimi catastali ma noi non ci crediamo. Dicono pure di voler disincentivare l’uso del contante, non è chiaro come. Il rischio di eventuali rimodulazioni c’è”. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha detto che le rimodulazioni Iva “si faranno perché in questa imposta ci sono situazioni ingiuste”. “A fronte di previsioni così ottimistiche sulle coperture, il governo sarà probabilmente costretto a varare una manovra correttiva in primavera; a quel punto i nodi verranno al pettine: o tagliano una misura tra quota 100 e reddito di cittadinanza o devono aumentare le tasse”. La Nadef destina 2,7 miliardi al taglio del cuneo fiscale. “Misura giusta in linea di principio ma, in concreto, significa 18 euro in più in busta paga. Per le partite Iva invece il governo punta a burocratizzare la nostra flat tax al 15 per cento per i redditi fino a 65 mila e a cancellare l’aliquota al 20 per i redditi fino a 100 mila”.
In chiusura, il 5G è stato oggetto della visita del segretario di stato Usa Mike Pompeo. I grillini, i più filocinesi all’epoca dell’esecutivo gialloverde, oggi sembrano campioni di atlantismo. “Assurdo. Il rapporto con la Cina dovrebbe far arrossire il M5s: al governo loro erano pronti ad aprire le porte a Huawei, noi eravamo favorevoli al golden power mentre loro si opponevano. Per non parlare del memorandum sulla Via della Seta: è stata una loro iniziativa, da noi osteggiata. La verità è che qualcuno ha strumentalizzato un’inchiesta fumosa come il Russiagate per delegittimarci agli occhi degli Stati Uniti, i nostri alleati”.