Il caso Spadafora
Il ministro m5s dice che Roma è un problema per il M5s, ma Di Maio annuncia il ddl per i poteri speciali
Roma. “Roma è un problema per il M5s”. L’ha detto sugli schermi de La7, durante una puntata di “Omnibus”, Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport del M5s, che poi ha aggiunto, come per edulcorare, che non è un problema personale con la sindaca, e che a Roma tutto il M5s è responsabile. Ma il caso era già scoppiato. Scriveva infatti su Twitter Nicola Morra, presidente m5s della Commissione parlamentare antimafia, citando l’abate Dinouart: “Il primo grado della saggezza è saper tacere; il secondo è saper parlare poco e moderarsi nel discorso…” . E però l’intervento tranchant arriva ieri da Luigi Di Maio in persona, che non soltanto conferma il sostegno al sindaco, ma annuncia un disegno di legge per dare poteri speciali a Roma Capitale. E però il caso si amplia: Di Maio viene infatti smentito da Dario Franceschini, ministro Pd della Cultura: “Penso Di Maio si riferisse a una iniziativa legislativa del suo partito per Roma Capitale perché non è stato portato sui tavoli di governo alcun ddl su questo tema” .
Sul fronte interno al M5s, intanto, la senatrice Barbara Lezzi si era lanciata contro Spadafora, anche chiamando in causa Di Maio. Scriveva infatti su Facebook: “Spadafora non parla per mio conto, anche se ha la presunzione di esprimere le opinioni del M5s… La nostra sindaca, vi ricordo sotto scorta, ha ereditato lo scempio che tutti gli altri partiti hanno commesso nel corso di decenni… Glielo dobbiamo ricordare al ministro Spadafora? La sua delusione è un gancio al Pd, a Salvini o a chi? Il capo politico dovrebbe mettere fine allo sproloquio di questo ministro che si allontana troppo da quanto gli compete. Oppure è diventato Spadafora il capo politico e noi non siamo stati informati?”. Molto attivo in chiave critica anche il giornalista eletto nel M5s Gianluigi Paragone, non un fan dell’alleanza con il Pd: “Vincenzino Spadafora, già collaboratore di Rutelli e Mastella, dice che la Raggi è un problema. Amo andare controcorrente e vi dico che la Raggi è un problema politico solo per chi frequenta i salotti romani e non osa sfidare i poteri che incrostano la capitale”. Anche i Cinque stelle in Campidoglio a un certo punto si fanno sentire, con intervento del capogruppo m5s Giuliano Pacetti: “Noi non siamo abituati ai giochini della vecchia politica né condividiamo il pensiero di chi li usa. E gli attacchi interni gratuiti, quelli di chi parla senza sapere cosa vuol dire amministrare Roma, si qualificano per quello che sono: dichiarazioni superficiali che raggiungono un livello ancora più basso delle semplificazioni e delle mistificazioni che sono proprie di Salvini o il ‘deraggizzare’ Roma urlato dai rappresentanti del Pd… Diciamo che il governo per Roma può sicuramente fare di più”. Detto e fatto: Di Maio ha annunciato il ddl.