“Il Mose e l'Ilva mostrano l'inefficienza dell'Italia”. Claudio Cerasa a Tagadà
“L'immagine più eloquente è l'acqua alta in cui si trovano sia Venezia sia il governo”. I danni dell'immobilismo, da nord a sud, spiegati dal direttore del Foglio
“Tra Ilva e Mose ci sono tantissimi punti in comune, perché alla radice c'è l'incapacità del nostro paese di essere efficiente”, dice a Tagadà su La7 il direttore del Foglio Claudio Cerasa. “L'immagine più eloquente è l'acqua alta in cui si trova Venezia e il governo”.
Questa mattina ad Agorà, Cerasa spiegava un altro punto di contatto tra le due strutture: “Mentre per Expo c'era una data di scadenza, per il Mose no. E nessuno si è preso la responsabilità di attivarlo, con il risultato che negli ultimi anni gli ingranaggi non sono stati usati e ora alcuni sono arrugginiti. L'immobilismo ha creato altri danni, insomma. E adesso, chiunque andrà a gestire il Mose chiederà uno scudo penale, come per Ilva”.
#Mose "Nessuno si prendeva la responsabilità di attivare il Mose. Ora ingranaggi arrugginiti. Chiunque andrà a gestire il Mose chiederà uno scudo penale" @claudiocerasa #agorarai pic.twitter.com/mVrLugN4rD
— Agorà (@agorarai) November 15, 2019