Matteo Salvini al Paladozza di Bologna

Anno bisesto, anno funesto

Roberto Maroni

Il 2020 potrebbe essere l’anno nero della sinistra. A partire dalle regionali in Emilia

L’anno che sta arrivando sarà bisestile. Nella tradizione popolare l’anno bisesto è un anno funesto. Perché? Perché febbraio, per i romani, era il mese dei morti. E quindi un giorno in più (il 29 febbraio appunto) allunga l’agonia. Da qui tutti i proverbi popolari. Proverbi che certo non rendono onore al povero anno bisestile, ma che questa volta probabilmente ci azzeccano. Nel senso che il 2020 potrebbe essere l’anno funesto della sinistra. Oddio, definire “sinistra” quell’area politica affollata di partiti litigiosi e privi di leadership attraente farebbe rivoltare nella tomba Enrico Berlinguer. Ma oggi questo passa il convento.

 

Ebbene, il 2020 sarà l’anno della verità per questo mondo. Il mese chiave però non è febbraio, ma gennaio, con le elezioni regionali in Emilia. La sinistra ha un candidato forte, il governatore uscente Stefano Bonaccini. Lo conosco e lo stimo, io e lui avevamo firmato con il governo Gentiloni l’accordo sull’autonomia differenziata (già, che fine ha fatto?). Ma il vento che alimenta le vele di Matteo Salvini è forte e impetuoso, e se Bonaccini si illude di fermare la flotta sovranista solo con la sua barchetta a remi beh, appunto, si illude. La prima avvisaglia dell’anno funesto della sinistra italiana si è vista giovedì sera a Bologna. Salvini ha entusiasmato il PalaDozza con idee e progetti, la sinistra è scesa in piazza “contro” Salvini, zero idee, solo astio. Una sinistra così ha già perso, non c’è bisogno di aspettare l’anno funesto. Stay tuned.

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