La destra vista da Berlusconi

Silvio Berlusconi

“Non siamo la destra sovranista, FI cambierà e sarà la casa di tutti moderati”. Ci scrive l'ex premier

Caro direttore,

ho sempre guardato con simpatia ed anzi con affetto al Suo giornale, che considero una delle poche testate libere del panorama dell’informazione in Italia, una voce sempre seria e qualificata sia quando – molto spesso – ho condiviso le vostre battaglie, sia nei pochi casi in cui mi sono trovato in disaccordo.

Per questo quasi non potevo credere ai miei occhi quando questa mattina ho letto l’articolo di Salvatore Merlo intitolato “la fine di Forza Italia”.

 

Mi spiace dirlo, ma non c’è una sola parola di quell’articolo che corrisponda alla realtà, né per quanto riguarda le mie intenzioni, né ovviamente l’atteggiamento dei miei familiari, che non si sono mai sognati di interferire nelle mie scelte politiche, né il ruolo dei miei collaboratori, che è sempre stato ispirato alla massima lealtà nei confronti miei e di Forza Italia.

Non esiste alcun cerchio magico e – cosa ben più importante – non esiste alcun progetto di scioglimento, di confluenza o di confederazione in qualsiasi forma con la Lega o con altri partiti nostri alleati.

 

Vi è una leale collaborazione e un profondo rispetto, naturalmente, ma un’opzione di questo tipo non avrebbe senso e non servirebbe a nessuno, né a noi, né alla Lega, perché come ho ribadito centinaia di volte, l’ultima delle quali proprio ieri, siamo diversi per idee, per stile, per linguaggio, per elettorato di riferimento.

 

Noi non siamo la destra sovranista, alla quale riconosciamo grande dignità e un ruolo politico in questa fase importantissimo. Noi siamo i liberali, i cattolici, i riformatori, gli unici eredi delle grandi tradizioni politiche sulle quali si fonda la civiltà europea e occidentale. Siamo liberisti e garantisti. La nostra collocazione è saldamente ancorata al centrodestra, perché il centrodestra in Italia lo abbiamo fatto vivere e vincere noi. Ma perché sia vincente, e soprattutto per poter governare, il centrodestra deve basarsi su un equilibrio fra un centro liberale e una destra sovranista.

 

Per questo Forza Italia ha un importante futuro. Se mai, dobbiamo rinnovarci, e stiamo continuando a farlo a tutti i livelli – proprio ieri ho nominato due giovani e bravissimi sindaci alla guida di Forza Italia in due regioni importanti – ed allargarci, ci stiamo lavorando, alle realtà civiche, e soprattutto a tutti quegli italiani che oggi non vanno a votare ma che si definiscono liberali, moderati, conservatori. Secondo un sondaggio, sono quasi sette milioni, un numero che potrebbe cambiare i destini della politica italiana e che solo noi, né la sinistra né la destra sovranista, potremmo richiamare al voto.

 

Questo è l’indispensabile futuro di Forza Italia, che non riguarda solo Silvio Berlusconi – comunque io ci sono e ho tutte le intenzioni di rimanere in campo per senso del dovere verso il mio partito e il mio paese – ma i destini dell’Italia per i decenni a venire. Il resto, non me ne voglia, sono solo pettegolezzi, oltretutto datati, indegni di un grande giornale come il Foglio e di un bravo giornalista come Salvatore Merlo.

Cordialmente,

Silvio Berlusconi