Roma. Il Times di Londra la inserisce, unica italiana, in una lista di personalità da tenere d’occhio, “i venti volti che potrebbero dare forma al mondo nel 2020”, perché Giorgia Meloni ha portato Fratelli d’Italia dal 4 al 10 per cento – “un miracolo”, ha detto anche lei – insomma si avvia ad eguagliare i risultati di Alleanza nazionale che arrivò al 13 per cento, e adesso rivaleggia in popolarità persino con Matteo Salvini, il funambolico e facondo leader della Lega, senza tuttavia esserne ancora diventata un avversario, anzi, e senza nemmeno però averne condiviso (un po’ per buona sorte e un po’ per prudenza) i troppi errori frettolosi e fatali. Dunque mai putiniana ma atlantista, alleata dei conservatori in Europa, e dei Repubblicani negli Stati Uniti, critica fino al satireggiare del Reddito di cittadinanza e dell’assistenzialismo grillino con il quale invece la Lega si è compromessa, questa donna di quarantadue anni, ex ministro della Gioventù ed ex vicepresidente della Camera, cresciuta a Roma nella storica sezione missina di Colle Oppio, sempre più alimenta suggestioni e vaghezze in tutto il mondo della destra italiana. Meloni è la donna che potrebbe dare forma compiuta a questo cosmo maggioritario eppure confuso, quasi più un umore che un pensiero articolato.
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