Roma. All’ora di pranzo Giancarlo Giorgetti incrocia in Transatlantico il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, e lo stuzzica sul tema a lui più caro: “Ma cosa diavolo avete partorito?”. Ce l’ha con la legge elettorale, quel ritorno al proporzionale che arriva come una rasoiata sui progetti di gloria dei leghisti. Ma ce l’ha, più in generale, col disegno che d’improvviso si fa chiaro: “Qui c’è nostalgia di pentapartito”, dice il consigliere di Matteo Salvini. “E il più nostalgico di tutti è Giuseppe Conte, che oggi sembra aprire all’ingresso di Forza Italia nella maggioranza, in ossequio al principio del ‘purché ci sono io, va bene tutto’”. E però pochi metri più in là, il grillino Gianluca Castaldi quasi se la gode, la delusione di Giorgetti: “Preparando il campo per la maggioranza Ursula, il premier ha fatto una mossa giustissima, con tempi perfetti. Una triplice mossa”, si corregge poi , dice il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento, “che stabilizza tutto”.
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