Antonio Martino, l'eliminazione del generale Soleimani da parte dei droni del Pentagono ha provocato spaccature profonde, anche all'interno del fronte trumpiano. “La mossa di Donald Trump rispecchia il sentimento patriottico americano: una parte dell'establishment, colto raffinato e tendenzialmente inaffidabile, può contestarla ma i cittadini dell'America profonda, che non vivono a New York o a San Francisco, condividono la volontà di eliminare un consolidato terrorista responsabile della morte di migliaia di americani”. L'uccisione di Bin Laden fu accolta nel giubilo collettivo, quella di Soleimani ha generato aspre critiche. Eppure il primo era uno sconfitto in fuga, il secondo un combattente in divisa. “Tra i due preferisco il fondatore di Al Qaeda, un saudita ricco votato al terrorismo per pura scelta politica; Soleimani faceva il terrorista con la divisa, per mestiere, era pagato per farlo”.
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