Dietetico, breve e “dal basso”. Il digiuno della Terza Repubblica
Per Salvini hanno rifiutato il cibo in tremila. Anche il leader ha aderito, ma con Pannella era un’altra cosa
Roma. Insomma migliaia di italiani hanno digiunato per il loro leader. La Lega infatti aveva lanciato sito e hashtag: #digiunopersalvini, per esprimere la vicinanza al capo che va a processo per il caso della nave Gregoretti. Il sito prevedeva: “Io sto con lui per un giorno”, e pare che oltre tremila volonterosi si siano iscritti e abbiano rifiutato il cibo. Il digiuno salviniano è davvero aggiornato ai tempi; molto diverso rispetto a quelli più famosi di Marco Pannella (1930-2016), il leader radicale che li aveva elevati a lotta politica. Quello salviniano non solo viene offerto dall’elettore al suo leader, invece che dall’eletto al suo popolo. Ha anche durata limitata, molto limitata, fissata a 24 ore, rispetto al digiuno ad libitum, che intendeva mettere a rischio il corpo del leader, e che non prevedeva un termine prefissato, gettando la repubblica e l’opinione pubblica nell’angoscia.
Il digiuno salviniano è invece flash, e pare rapportato alla durata media delle notizie d’oggi, delle cose d’oggi, in cui tutto vola via veloce, polemiche, polemichette, casi e casini – e pure le vite dei leader, che sono come quelle dei cani, rispetto al passato. Velocemente sull’altare, ancora più velocemente nella polvere – eccola la vita del non digiunatore anzi bulimico Salvini, di comizi e di Papeete: nel 1993 consigliere comunale a Milano, 2004 eletto al Parlamento europeo, 2018 ministro dell’Interno, 2019 sbrocco e dimissioni (forse in concomitanza con picco alcolemico o glicemico). Pannella, invece, un’unica legislatura ininterrotta dal 1976 (prima volta in Parlamento) fino al 1992. In mezzo, e anche prima, 46 anni di digiuni, il primo nel 1969 per il divorzio e l’ultimo nel 2015 per le carceri. Il più lungo nel 2011, quando ottantunenne non mangiò per tre mesi. Motivo, la richiesta di amnistia per i detenuti.
Altri leader. Altri tempi. Altri digiuni. In quelli di Pannella si era nell’Italia del boom, del Dopoguerra, dei politici Dc che tenevano stanze per le provviste da rifilare agli elettori, del primo periodo storico che aveva portato cibo in quantità per tutti, e rifiutarlo era l’atto più sovversivo che si potesse immaginare. Oggi si parla molto di cibo ma se ne ingerisce pochissimo, e il calcolo delle calorie è ben più rilevante del calcolo politico: il digiuno è semmai salvifico, in una società obesa.
Il digiuno d’oggi ha così poco di politico e molto di dietetico. Salvini ha aderito allo sciopero “dal basso” facendosi fotografare al bar con “ginseng, vitamine e magnesio”, e cioè il cappuccino aggiornato alla nuova dietistica 2020. “Non mi fa male digiunare, in questi giorni in Emilia-Romagna penso di aver preso due chiletti”, ha detto poi. Mostrandosi così perfettamente aggiornato sulle nuove mode alimentari: secondo IoDonna, “se vuoi perdere peso ma con le diete non ottieni risultati o se vuoi dare nuovo slancio al tuo benessere, puoi provare il digiuno intermittente, una pratica alimentare che aiuta a contenere il girovita e, allo stesso tempo, a migliorare lo stato di salute generale”. Secondo uno studio riportato dal New York Times, il digiuno intermittente pare essere più efficace per le persone che non riescono a controllare con costanza quotidiana l’apporto calorico attraverso una dieta. Secondo il sito mypersonaltrainer.it, invece, “in condizioni di astinenza alimentare, oltre a una calma insulinica totale (ricordiamo che l’insulina è l’ormone anabolico per eccellenza ma anche responsabile del deposito adiposo) si assiste all’incremento significativo di un altro ormone piuttosto interessante: l’IGF-1 o somatomedina (alcuni menzionano pure un aumento del testosterone, altro ormone importante nella vita salviniana)”. “La lunga privazione alimentare è poi responsabile della secrezione di GH (somatotropina), detto anche ‘ormone della crescita’ o, più simpaticamente, ‘ormone del benessere’. A differenza dell’insulina, il GH, pur aumentando l’ipertrofia, non determina un deposito adiposo, bensì l’opposto!”. Insomma, ipertrofico, di buon umore, simpatico. Il digiuno (intermittente) ci restituirà una base e un leader leghisti meglio che pria.
E in passato si erano visti leader che hanno tentato di riformare i loro popoli: l’abbasso la vita comoda mussoliniano, o la volontà di elevare gli americani a più ginnici consigli degli Obama. Adesso arriva il simmetrico: il popolo che – forse spaventato da continue adorazioni di tortellini nutelle e lonzini, preoccupato per le vene del capo, gli offre una buona pratica (e si mette a dieta per lui). Il leader intermittente è un osso duro, però: già ieri sera Salvini aveva in agenda un incontro politico a Bologna presso il ristorante “CiccioFox” (specialità “salsicce, tagliate, grigliate”). Recensione di Lorenzo V, su Tripadvisor: “Prodotti buoni, quantità abbondante; servizio veloce; buono il rapporto qualità-prezzo”. Secondo tripAndrea85, invece trattasi di “locale alla mano ottimo per tavolate tra amici. Sui primi qualcosa da rivedere (d’altronde la specialità della casa è la ciccia), ma su antipasti e carne niente da dire. Ottimi!”). E da domani, giù ginseng. Intermittente.