I Cinque stelle pentiti scelgono la sinistra: ecco come ha vinto Bonaccini
Mentre i dirigenti del M5s si interrogano da che parte stare, i suoi ex elettori risultano determinanti per la rielezione del presidente uscente dell'Emilia-Romagna. Il rapporto dell'Istituto Cattaneo
Confluire nel campo largo del centrosinistra, assecondando il corso governativo post ferragostano, o riallinearsi alle logiche anti-sistema del primo esecutivo Conte? Sono settimane che il Movimento 5 stelle si arrovella sulla traiettoria del proprio avvenire. Se una parte del gruppo parlamentare, nei mesi scorsi, aveva ormai familiarizzato con l'idea di coalizzarsi con il Partito democratico, la scelta dell'ex capo politico di far correre il M5s per conto proprio alle elezioni regionali sembrava un modo per continuare a eludere la questione. Guardando l'esito dell'Emilia-Romagna, però, un primo suggerimento sembra essergli giunto dal proprio elettorato.
Come ha evidenziato una ricerca sui flussi elettorali elaborata dall'Istituto Cattaneo sulle città di Ferrara, Forlì, Parma e Ravenna, Bonaccini ha vinto raccogliendo il sostegno di gran parte di chi alle elezioni europee del maggio 2019 aveva votato per il M5s. A Forlì, per esempio, il 71,5 per cento di essi ha votato per il governatore uscente, il 12,6 ha sostenuto il candidato del Movimento Simone Benini, mentre solo il 10,4 ha optato per Lucia Borgonzoni della Lega. A Parma, dove il centrodestra aveva raccolto la maggioranza dei voti alle consultazioni europee, Bonaccini ha primeggiato grazie al sostegno del 62,7 per cento degli elettori pentastellati, che si sono riversati su Benini e Borgonzoni in maniera minoritaria (rispettivamente nel 16,6 e 13,8 per cento dei casi). Anche a Ravenna e a Ferrara il soccorso degli ex grillini è stato determinante: ha scelto Bonaccini rispettivamente il 64,1 e il 48,1 di chi solo 8 mesi fa aveva barrato il simbolo con le cinque stelle. Il candidato della coalizione di centrosinistra, quindi, è stato abile a riconfermare il proprio elettorato di riferimento, ha attratto più voti provenienti dal centrodestra di quanto non abbia fatto la Borgonzoni con quelli del centrosinistra, ha raccolto una buona parte delle preferenze dai Cinque stelle ed è riuscita a conquistare anche i voti degli elettori collocati a sinistra del Pd: lo ha sostenuto il 61,4 per cento di questi a Ferrara, e il 71,4 per cento a Forlì.
Così facendo Bonaccini ha smentito l'incertezza della contesa elettorale, che a pochi giorni dal voto era descritta come una partita molto più aperta di quanto si sia poi dimostrata nella realtà, considerando che la Lega e il centrodestra venivano dall'ottimo risultato dello scorso maggio. Forse neanche Salvini si aspettava una scelta di campo così netta da parte di chi un tempo aveva sostenuto i cinque stelle: quella di stare con la sinistra.