Peppone vota Lega. Ma a Salvini non basta
Il leader del Carroccio perde anche la battaglia dei luoghi simbolici. Bonaccini vince a Bibbiano e nel quartiere bolognese del Pilastro. A Cervia, il comune del Papeete, la Lega è primo partito, ma il più votato è il governatore del centrosinistra
È vero, alla fine Peppone ha votato Lega. Ma non è bastato questo a sconfiggere Stefano Bonaccini anzi, a conti fatti, Matteo Salvini, oltre a quella delle regionali, ha perso anche la battaglia dei simboli. O meglio dei luoghi che, loro malgrado, il leader del Carroccio ha voluto trasformare in simboli della sua cavalcata – alla fine tutt'altro che trionfante – alla conquista della rossa Emilia-Romagna.
Votateci a Bibbiano
È il caso, ad esempio, di Bibbiano. Il comune in provincia di Reggio nell'Emilia che Salvini ha usato come clava sui suoi avversarsi politici e che è stato il luogo scelto dal Truce per lanciare il grand finale di campagna elettorale ha preferito, come sempre accaduto in tutte le regionali, nelle Politiche del 2018 e persino nelle Europee dello scorso anno, il centrosinistra. Nessun ribaltone quindi con Bonaccini saldamente in testa con il 56,7 per cento, il Pd al 40,7 per cento e la Lega lontana al 29,46 per cento (37,43 per cento per Lucia Borgonzoni).
Se citofonando io potessi dirti addio
Di Brescello si è già detto. Il paese diventato noto per aver fatto da scenografia ai film tratti dai romanzi di Giovanni Guareschi, ha scelto la Lega (46,84 per cento) e Borgonzoni (57,67 per cento) mentre il Pd (27,3 per cento) e Bonaccini (37,8 per cento) hanno dovuto accontentarsi delle briciole. Mentre al Pilastro, il quartiere alla periferia di Bologna dove Salvini ha organizzato il blitz del citofono nei confronti di una famiglia tunisina, Bonaccini ha preso il 65 per cento e il Pd il 41 per cento (la Lega si è fermata al 19 con Borgonzoni al 29 per cento).
I luoghi della Storia
Ci sono luoghi, poi, che simbolici lo sono per la storia del nostro paese. Così, se a Predappio, luogo natale di Benito Mussolini, la Lega non ha avuto rivali (37,41 per cento contro il 26,5 per cento del Pd ma con Borgonzoni al 54,6 per cento). A Marzabotto, teatro delle efferate stragi nazifasciste del 1944 (oltre 1800 vittime), è stato il centrosinistra a primeggiare: Pd al 50,1 per cento, Bonaccini al 61,83 per cento.
Dal mojito alle sardine
C'è poi un posto che ha segnato l'ascesa di Salvini ma che, dallo scorso agosto, ne rappresenta sempre di più la sua caduta: il Papeete di Milano Marittima. No, lo stabilimento reso famoso dalla versione spiaggiata dell'ex ministro dell'Interno non era seggio elettorale. E Milano Marittima fa parte del comune di Cervia. Forse anche per questo il risultato elettorale mostra un discrepanza: per pochi voti il partito più votato è la Lega (35,4 contro il 34,82 per cento del Pd), mentre il candidato governatore vincente è stato Bonaccini (48,83 per cento contro il 46,12 per cento di Borgonzoni). Volendo utilizzare un vecchio adagio si potrebbe dire: cuore leghista, portafoglio a sinistra.