Roma. Anche l’analisi della vittoria può essere delicata. “Se si sbaglia a leggere il voto emiliano, si corrono rischi seri. E’ il primo successo alle regionali dopo quello del Lazio nel 2018 e rappresenta un poderoso stop alla marcia di Salvini, che può innescare una spinta anche a livello nazionale. A patto però di interpretare con serietà quanto è accaduto in Emilia”. Gianluca Benamati, deputato bolognese del Pd, parla con la convinzione di chi, oltre ad avere vissuto l’intera campagna elettorale sul territorio, ha analizzato anche i dati sui flussi. “E quei dati – spiega – ci mostrano in maniera chiara come si sia trattato anzitutto di una vittoria personale di Stefano Bonaccini, dimostratosi sul campo una delle sintesi migliori fra abilità di governo realmente riformista e capacità di interpretare i valori e le speranze della sua comunità”. Eppure c’è chi dice che ora il Pd deve “smettere di guardare al centro”. “Il Pd che ha vinto in Emilia è in realtà un Pd riformista, in grado di governare e aggregare ma rifuggendo tentazioni radicali. Lo dimostra il numero elevato di elettori moderati, anche di centrodestra, che hanno sostenuto Bonaccini”.
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