Roma. Chiamalo, se vuoi, teorema del pitone: prendi un candidato (per la regione o per le suppletive) e abbraccialo stretto stretto come fosse tuo, per far capire all’altro (M5s) chi decide come portare avanti la baracca. E poi stringerlo sempre più, il candidato, stretto stretto. E insomma un qualche rischio di stritolamento c’è – soprattutto di chi dovrebbe in teoria sceglierlo a scatola chiusa, quel nome, ma, per motivi insondabili o inconfessabili, non sa se appoggiarlo o meno.
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