Cinque obiettivi, con una calcolatrice alla mano

Marina Valensise

Come battere Salvini? Intanto si sta abbattendo da solo. Anche se forse ancora non gli è chiaro che gli italiani saranno pure impulsivi, imprevedibili e volubili, ma di sicuro hanno una soglia di insofferenza all’idiozia molto bassa. Inutile dunque prenderli per la gola, infestandoli di post con in bocca la salama da sugo, la Nutella, i rigatoni e la pizza. Finita l’epoca dell’oralità. Inutile prenderli per i fondelli, con le smargiassate da guardia civica violenta. Inutile irretirli con l’esternazione narcisistica continua.

 

Quello che forse non è ancora chiaro non solo a Salvini, ma ai tanti suoi sostenitori, convinti dell’ineluttabilità del suo trionfo, è che molti di noi, forse la maggioranza, di sicuro una parte sempre più consistente dell’elettorato di centrodestra all’opposizione, sono STANCHI del teatrino perpetuo che il tribuno leghista alimenta e i suoi accoliti cercano di accreditare fuori tempo massimo. Urge insomma cambiare musica. E per farlo bisogna abbassare i toni, darsi una visione, scegliere una rotta, centrando il dibattito sui veri temi di governo e sulle opzioni possibili, in uno sforzo collettivo per tornare alla realtà.

 

Basterebbe avere il coraggio di abbandonare le assurde velleità demagogiche (assurdo riformare l’età pensionabile quando la speranza di vita aumenta ogni anni di tre mesi, e un ventenne oggi sa benissimo che vivrà fino a 105 anni). Smetterla di cavalcare l’assistenzialismo a fini clientelari, sussidiando i nullafacenti magari tentati dal crimine organizzato. Meglio puntare su quattro o cinque temi dirimenti, e proporre con una calcolatrice in mano quali misure adottare, e quali costi affrontare, per

1) garantire l’innovazione tecnologica al sistema paese, senza la quale non c’è né crescita, né futuro,

2) assicurare la riqualificazione della scuola, senza la quale è impossibile persino pensare di vivere in società,

3) stanziare gli investimenti per rilanciare la ricerca e l’università, senza le quali i suddetti obiettivi sono solo chimere,

4) favorire l’ingresso massiccio delle donne nel mercato del lavoro e nei posti di responsabilità, e

5) realizzare una vera politica di integrazione, per ridurre il divario tra nord e sud, e trasformare la minaccia dell’immigrazione in una risorsa.

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