Un programma basato su esigenze vere spiegato con la forza dei numeri
Verità, dati, numeri, un sogno realizzabile da vendere, solide suole e una buona scorta di Ricola al limone. La ricetta per battere Matteo Salvini è sfidarlo sul suo terreno, uscendo dal circo che si parla addosso dei palazzi romani, dei talk-show e dei social, per dire agli italiani quel che in fondo già sanno: tocca a loro rimboccarsi le maniche per ricostruire un paese che si è distrutto da solo. L’establishment sognava il “fattore esterno” (l’Ue che avrebbe costretto l’Italia a riformarsi). I sovranisti denunciano il “complotto esterno” (l’Italia vittima di Bruxelles, Merkel, Macron). In realtà, l’Italia è sufficientemente forte e orgogliosa per fare da sé e ha tutto per tornare a essere prospera e felice. Come? Il populismo utopico di Salvini si batte innanzitutto costruendo un programma basato su esigenze vere e fondamenti solidi: vogliamo tagliare le tasse, ma per farlo dobbiamo ridurre detrazioni e deduzioni fiscali; vogliamo l’immigrazione scelta e non subita, ma la priorità è l’integrazione; vogliamo costruire asili nido, ma i nonni dovranno andare in pensione più tardi. Uomini soli al comando o alchimie elettoralistiche meglio lasciarle al passato: serve una fabbrica di idee e una comunità di persone che quel progetto lo spieghi nei comizi, nei mercati e agli aperitivi. Con il sorriso e la forza dei numeri. Gli sbarchi sono raddoppiati? No, caro Matteo, il numero di disperati è meno di un decimo di cinque anni fa. La crescita va male per colpa dell’austerità dell’Ue? No, signor Salvini, la colpa è delle tasse che finanziano Quota 100 e lo spread provocato dalla sua linea no-euro. Il Pd può farlo? Troppo attaccato al sottopotere. Renzi o Calenda? Hanno seminato i germogli del salvinismo flirtando con l’anti europeismo istituzionale. Le Sardine? Ciao bella. Epperò servono tutti: Pd, Renzi, Calenda, Sardine, ma anche il Cav., Maroni e Tosi. Perfino Salvini, se capirà che “prima gli italiani” è un danno per gli italiani. Altrimenti si sconfiggerà da solo quando avrà i “pieni poteri” al governo.