Perché crescere troppo può essere un problema per Fratelli d'Italia
Il partito di Giorgia Meloni prende personale politico da ogni parte. Cominciata col botto la consiliatura in Calabria di Santelli
Roma. Non c’è ancora stata la prima seduta del consiglio regionale in Calabria, dove si è votato un mese fa, ma l’era di Jole Santelli è partita col botto. Non solo per la nomina di Sergio De Caprio, noto al pubblico come Capitano Ultimo, ad assessore all’ambiente della nuova giunta di centrodestra. Oggi è stato arrestato (insieme ad altre 64 persone) Domenico Creazzo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia appena eletto con oltre 8 mila preferenze. L’accusa è di voto di scambio. Non solo: la Dda di Reggio Calabria ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere all’arresto del senatore Marco Siclari di Forza Italia.
Non sono due passanti della politica calabrese: Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia, sarebbe probabilmente diventato presidente del consiglio regionale, mentre Siclari, originario di Villa San Giovanni, catapultato senatore nel collegio di Reggio Calabria da Roma, è vicino ad Antonio Tajani. La storia politica di Creazzo è interessante e merita un approfondimento. Il “sovranista” Creazzo viene dal centrosinistra. È stato candidato alle scorse elezioni regionali nella lista Democratici e Progressisti, molto vicina al Pd, poi è stato consigliere metropolitano e vice presidente del parco d’Aspromonte, sempre in quota centrosinistra. Prima era uno degli uomini più vicini a Mario Oliverio, ex governatore della Calabria, tant’è che è stato tra i sindaci a firmare per una petizione a sostegno della candidatura di Oliverio quando ancora se ne parlava.
Naturalmente, l’arresto non equivale a una condanna, e il garantismo vale sempre. Fratelli d’Italia però sa che a prescindere da questa storia corre il rischia di seguire il percorso di altri partiti che a un certo punto hanno iniziato a crescere troppo senza essere sufficientemente attrezzati e pescando in modo non sempre ordinato per strutturare le liste elettorali e i ruoli apicali nell’organizzazione. È successo a Matteo Renzi con il Pd, è successo pure a Matteo Salvini quando nel centro Italia e nel Mezzogiorno dopo la svolta nazionalista ha iniziato a reclutare personale politico proveniente da altre storie politiche (nel caso della Lega soprattutto dalla tradizione post-missina). Non è la prima volta che a Fratelli d’Italia accade. A dicembre, l’ex assessore regionale Roberto Rosso è stato arrestato con la stessa accusa di Creazzo: scambio politico-mafioso. Anche lui, come il consigliere regionale calabrese, non viene da FdI, ha militato in vari partiti tra cui Forza Italia. In quell’occasione Giorgia Meloni era stata molto dura nei confronti del suo allora assessore: “Roberto Rosso ha aderito a Fratelli d’Italia da poco più di un anno. Apprendiamo che stamattina è stato arrestato con l’accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Mi auguro dal profondo del cuore che dimostri la sua innocenza, ma annuncio fin da ora che Fratelli d’Italia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a suo carico. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI”. Rosso poi si è dimesso da assessore e da consigliere regionale.
In questo caso Meloni non è stata altrettanto tempestiva. Il rischio intanto è tutto politico. A Reggio Calabria a maggio si vota e finora Fratelli d’Italia ha insistito molto per poter indicare il candidato sindaco. Adesso per Salvini sarà più facile sollevare, si fa per dire, qualche obiezione.