Roma. La pietra d’inciampo, a quanto pare, sarà sulla Via della seta. Nel senso che è proprio sui rapporti con la Cina, e sulla relativa baruffa intorno al 5G, che la gestione solitaria dei servizi segreti da parte di Giuseppe Conte, e del suo uomo di fiducia a capo del Dis Gennaro Vecchione, verrà ufficialmente contestata. Ma di certo la questione è anche – se non soprattutto – politica. Ed è così che, quando la tanto attesa “fase due” del governo giallorosso avrà inizio, archiviata l’emergenza del coronavirus, tra le richieste che il Pd avanzerà al premier ci sarà quella di cedere la delega sui servizi. E di cederla, ovviamente, a un esponente dem, che andrebbe promosso come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: bilanciando, così, uno squilibrio evidente a Palazzo Chigi, presidiato da ben tre sottosegretari riconducibili a Conte o al M5s (Riccardo Fraccaro, Roberto Chieppa e Mario Turco) e dal solo Andrea Martella, del Pd, al dipartimento dell’Editoria.
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