Il referendum rinviato, le Camere sono socchiuse, i partiti si fermano. Guida alla politica a porte chiuse
Roma. Che la decisione fosse nell’aria, lo si capiva in effetti già mercoledì mattina. Quando, in un corridoio di Palazzo Madama, il forzista Antonio De Poli istruiva un manipolo di suoi colleghi senatori: “Nel collegio dei questori ci siamo pure posti il problema della disinfestazione: ma per ripulire a fondo tutti i locali, servirebbero 16 o 17 macchine”. Al che Roberto Calderoli, col solito pragmatismo lumbàrd, troncava sul nascere qualsiasi congettura: “Nelle casse della presidenza al momento ci sono 160 mila euro spendibili. Evitiamo qualsiasi fantasia”. Ed è in quel momento che arrivando, Paola Binetti scioglieva la seduta: “Questi assembramenti sono vietati. Dobbiamo stare tutti a un metro di distanza”. Ma a pochi metri da loro, Pier Ferdinando Casini, che una Camera l’ha presieduta, scuoteva il capo: “Io sono molto preoccupato, altroché”.
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