Il blocco del Brennero è una lezione per Salvini (e Di Maio)
Cosa significa “sovranismo”? Che c'è sempre qualcuno pronto a “chiudere i porti”, ad “alzare i muri”, a “sigillare i confini”. Anche contro di te
Sarà che forse lo sospettava già, che qualcuno a Vienna gliel’avrebbe rinfacciato. Sta di fatto che Matteo Salvini, sempre tonitruante quando si tratta di attaccare presunti “nemici dell’Italia”, ieri non ha detto nulla sulle code di tir e automobili al Brennero. Evidentemente, dev’essergli apparso improvvisamente chiaro cosa significhi la parola “sovranismo”, e quanto sia illusorio ipotizzare una lega internazionale di nazionalisti. Ecco, i controlli fin troppo pignoli che il governo austriaco ha disposto alla frontiera con l’Italia, di fatto bloccando il transito di uomini e merci al Brennero per una giornata intera, dimostrano come ci sia sempre qualcuno che sia pronto a fare il sovranista con te, a “chiudere i porti”, ad “alzare i muri”, a “sigillare i confini”. Discorso che, ovviamente, vale anche per Giorgia Meloni, pure lei stranamente reticente sul pasticcio del Brennero. Se l’è invece presa, cuor di leone, con gli sloveni, che hanno provveduto, in uno slancio di zelo non proprio europeista, a bloccare i valichi e le frontiere col Friuli. Ma è ben bizzarro gridare “prima gli italiani” a ogni piè sospinto, e poi lamentarsi per la scarsa solidarietà degli altri paesi nei nostri confronti. “Qualcuno fa il furbo ai nostri confini”, ripete Salvini. Ma il problema italiano, semmai, è che qualcuno, e non da ora, fa il fesso all’interno dei nostri confini. Compreso, s’intende, chi ancora oggi riveste ruoli di governo. Perché quel Luigi Di Maio che ieri s’è speso in dichiarazioni e supposte prove di forza sui fatti del Brennero, chiedendo infine di ripagare Vienna con la stessa moneta e disporre analoghi controlli agli austriaci in ingresso in Italia, è lo stesso Di Maio che qualche settimana fa, unico al mondo, ha preteso il blocco dei voli con la Cina, senza alcuna apparente logica se non quella di illudersi di impedire al virus di varcare i confini nazionali. Proprio quello che anche il cancelliere Kurz ha fatto ieri.