In un’epoca storica temporalmente molto vicina ma culturalmente molto lontana che potremmo definire con l’acronimo A.C.V., Avanti coronavirus, la solitudine era stata trasformata in un bene rifugio, l’isolamento era stato trasformato in una virtù della politica, la disintermediazione era stata trasformata in una conquista del progresso e non c’era forma di aggregazione virtuale, chat, Whatsapp, Twitter, Facebook, Tinder, Instagram, che non venisse considerata come una naturale e genuina evoluzione della nostra modernità. Il drammatico arrivo del coronavirus nella quotidianità di ciascuno di noi ci ha in qualche modo ricordato che le nostre vite, anche grazie agli eroici rider che rendono meno rigide le nostre quarantene, erano pronte già da tempo ad affrontare, finché Netflix non ci separi, una lunga stagione di autoisolamento.
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