Roma. Il liberi tutti, è il ministro dell’Economia a darlo di buon mattino. “Parigi – dice Bruno Le Maire – è pronta a effettuare delle nazionalizzazioni, se necessario”. E’ il segnale che evidentemente anche in Italia si stava attendendo. E infatti Raffaele Volpi, presidente del Copasir, leghista di scuola democristiana abituato a pesarle bene, le parole, prende subito posizione: “Quella di Le Maire è una vera e propria lezione di difesa degli assetti strategici”, dice. Sì, perché il rischio che in tanti percepiscono, tra coloro che raccolgono i sussurri degli apparati di intelligence, e fiutano l’aria sui mercati, è quello dell’inizio delle razzie in Borsa. “Prima ancora di mettere dei soldi lo stato francese– prosegue Volpi – manda un avviso a eventuali soggetti che potrebbero voler approfittare per comprare a prezzi di saldi assetti strategici, addirittura si arriva ad evocare la nazionalizzazione come estrema ratio”. Insomma, la logica è quella della “deterrenza”, ed è su quella che, insiste il leghista, dovrebbe riflettere anche Palazzo Chigi. Auspicio che non anima solo le polemiche delle opposizioni, però. Anche il Pd si sta muovendo sullo stesso sentiero.
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