Salvini dimostra che l'irresponsabilità non è reversibile
A TeleLombardia il leader leghista attribuisce le colpe della situazione d'emergenza in Lombardia a Sala e Gori dopo aver minacciato l'uscita dall'Europa
Matteo Salvini probabilmente o non ha sentito l'appello all'unità del presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 24 marzo, o non ha compreso le parole, oppure se ne è già dimenticato. E in un momento complicato come questo nel quale tutta l'Italia sta cercando di isolare il più e il meglio possibile la pandemia di Covid-19, il leader della Lega, per cercare di invertire la parabola discendente della sua popolarità politica, ha deciso di ritirare fuori un suo vecchio pallino elettorale: l'antieuropeismo.
A TeleLombardia oggi Salvini ha arringato i telespettori a suo modo, per slogan: "Prima sconfiggiamo il virus, poi ripensiamo all'Europa. E, se serve, salutiamo. Senza neanche ringraziare".
Tra un pensiero di "schifo e vergogna all'Europa", che si è presa "15 giorni di tempo per decidere, perché a Berlino e Bruxelles non hanno capito che la gente sta morendo", e un racconto delle sue giornate "cercando di aiutare a trovare ossigeno e mascherine", Salvini ha trovato il tempo di incolpare di tutto il caos sanitario lombardo i suoi avversari politici: "Se uno accende la tv nazionale però vede per la Lombardia il sindaco di Milano, Sala, e il sindaco di Bergamo, Gori che ogni tanto fanno pure polemica dimenticandosi che andavano agli aperitivi e al ristorante cinese a Bergamo con tutta la giunta".
La dimostrazione insomma che "l'irresponsabilità non è reversibile".
"Prima sconfiggiamo il virus, poi ripensiamo all'Europa. E, se serve, salutiamo. Senza neanche ringraziare. Ma andate a...". Salvini oggi. L'irresponsabilità non è reversibile.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) March 27, 2020