Milano. Si sentirebbe “più confortato” se la sua città potesse disporre di dati ufficiali più attendibili sull’epidemia. Perché il numero dei nuovi contagiati che esce dai bollettini della sera, in decine di migliaia, è frutto soprattutto di tamponi negli ospedali e si scontra con le stime dei virologi secondo cui i contagi sarebbero 10 o 20 volte tanto: da 100 a 200 mila milanesi. E “se le nostre riflessioni sull’aprire e chiudere si basano sul numero di contagi che vediamo la sera peggio mi sento”, ha detto il sindaco Beppe Sala nel suo consueto video da Palazzo Marino ieri mattina. Messaggio alla regione – che gestisce la Sanità, e i rapporti tra i due palazzi sono quel che sono – ma Sala non ha voglia di polemiche. Pensa invece al 4 maggio, e preferirebbe ci fosse un piano per test e statistiche più preciso. “Ogni sera, dall’inizio, chiamo un po’ di medici”.
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