Il volume Italian Populism and Constitutional Law, pubblicato per i tipi dell’editore Palgrave, si propone di analizzare l’uso che i populisti fanno delle categorie della teoria costituzionale e degli strumenti del diritto costituzionale (per esempio, il referendum). Perché dedicare un volume al rapporto fra populismo e costituzionalismo? E perché concentrare l’attenzione sul caso italiano? Populismo è una delle parole-chiave della discussione pubblica contemporanea: ora è adoperato in chiave polemica (“fare argine al populismo”), ora è apertamente rivendicato (così il presidente del Consiglio Conte, per esempio in un discorso tenuto all’Assemblea generale dell’Onu nel settembre 2018). Il nostro paese ha un rapporto di lunga durata con populismi variamente declinati e il populismo italiano, inoltre, si colloca e si sviluppa in un “ambiente” costituzionale peculiare. Uno delle caratteristiche fondamentali della Costituzione repubblicana, elaborata nel segno della reazione ai totalitarismi e della valorizzazione del pluralismo, è la valorizzazione di garanzie contro-maggioritarie che non si pongono in antitesi rispetto alla democrazia, ma ne costituiscono parte integrante.
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